Iraq, Di Battista: Foley vittima anche di violenza Usa ad Abu Ghraib

Roma, 22 ago. (LaPresse) – “A quel poveretto gli hanno messo addosso un divisa simile a quella indossata dai prigionieri a Guantanamo. Io penso che la violenza indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo sia, in parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib”. Lo scrive Alessandro Di Battista, deputato del Movimento 5 Stelle, su Facebook commentando l’assassinio del giornalista freelance James Foley. “Le violenze commesse in quella prigione – prosegue il pentastellato – furono senz’altro figlie di quel desiderio di vendetta che molti americani hanno provato dopo l’indecente, barbaro, inaccettabile attentato alle Torri Gemelle, quest’ultimo anche figlio dell’indecente, barbaro, inaccettabile imperialismo nordamericano (l’imperialismo non è soltanto nordamericano) che ha portato milioni di persone a morire di fame”.

“Ho ricevuto ogni genere di insulto in questi giorni – scrive Di Battista -. ‘Terrorista’, ‘assassino’, ‘soggetto pericoloso per la società’. Un giornale ha anche scritto che avrei intenzione di farmi esplodere in una metro. Il tutto per aver espresso delle idee, riportato dei fatti e provato a ‘capire’, un atto che rivendico con tutto me stesso”. “Mi domando cosa possa succedere se dovessi mai compiere uno di quei reati – sottolinea il deputato – tanto cari a esponenti di quei partiti che i giornali che mi hanno infangato portano sul palmo della mano. Qualcuno, in rete, mi ha anche augurato di fare la fine di quel povero reporter americano”.