Roma, 6 ago. (LaPresse) – “I dati Istat sul Pil ci confermano numeri che conoscevamo. Il secondo trimestre del 2014 è il peggiore degli ultimi 14 anni, e il più basso dal secondo trimestre dell’anno 2000. Parliamo di un meno 0,2 per cento congiunturale e un meno 0,3 su base annua. Il tutto in un quadro dove i consumi non si rianimano e soprattutto con un quadro macro-economico insostenibile. E’ chiaro che questa partita la giochi in Europa, e Renzi ha fatto non bene, ma benissimo a porre con chiarezza il tema di una svolta nella politica che Bruxelles ha praticato sino a qui”. Lo afferma Gianni Cuperlo, deputato del Pd e leader della componente Sinistradem.

“Il punto, anche alla luce dei dati dell’Istat di oggi, è che quella svolta – aggiunge Cuperlo – serve ‘adesso’ perché ne va della tenuta di un Paese come il nostro. Le riforme del governo servono (discuteremo il merito del jobs act, tra domani e venerdì licenzieremo il decreto sulla Pa, e poi i tempi sulla giustizia civile e amministrativa, la trasparenza negli appalti e la lotta alla corruzione). Ma il punto è che di fronte a uno scenario come l’attuale tu devi aggredire due questioni di fondo. La prima è quella del debito cumulato. La seconda è quella degli investimenti”. “Se questo Paese non torna a investire e ad attrarre investimenti non se ne esce. Puoi studiare tutti i palliativi, puoi introdurre tutta la flessibilità che ti pare, puoi riformare gli ammortizzatori, ma se non si creano occasioni di lavoro, opportunità per un respiro alle imprese di settori piegati, saranno aspirine laddove servirebbero antibiotici. La serie di dichiarazioni tutte tese a scaricare sul governo quel che sta accadendo non ha senso. Sarebbe bello e anche maturo se di fronte a problemi di questa natura – conclude Cuperlo – lasciassimo meno spazio alla propaganda e ci si concentrasse sul merito”.

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