P.a., Governo incassa fiducia da Senato. Madia: Decreto è rinnovamento ed equità

Roma, 5 ago. (LaPresse) – Il governo ha incassato la fiducia del Senato sul decreto legge che riforma la Pubblica amministrazione con 160 favorevoli e 106 contrari.
Il testo essendo stato modificato a palazzo Madama torna quindi alla Camera. Probabilmente anche in questa sede l’esecutivo porrà la questione di fiducia prima della pausa estiva. Il decreto scade il 23 agosto.

DECRETO IN SEGNO DI RINNOVAMENTO. “Perché abbiamo iniziato con un decreto legge? Perché pensiamo che sia urgente che i primi risultati di questa riforma arrivino immediatamente nella vita reale dei cittadini”. E’ la domanda che si è posta in aula al Senato la ministra Marianna Madia, prima che il governo ponesse la questione di fiducia sul dl P.A.

“Questo è un decreto legge importante – ha proseguito -, con tante norme, tutte nel segno del rinnovamento, dell’equità e del cambiamento”. Con la parola cambiamento, Madia spiega di riferirsi “ai poteri all’autorità anticorruzione, alle norme sulla mobilità, alle norme sugli stage negli uffici giudiziari”.

Con la parola “rinnovamento” la ministra invece spiega che il governo intende “iniziare qui a invertire una tendenza, a ridare speranza a quelle generazioni che per troppo tempo sono state generazioni tradite”

NO MARCIA INDIETRO DEL GOVERNO. “Non c’è nessuna marcia indietro del Governo, né di firma del provvedimento da parte del Quirinale” su Quota ’96. Lo ha assicurato il ministro Marianna Madia, prima che il governo ponesse la questione di fiducia sul decreto legge P.A. “Non si sono create le condizioni per un intervento su Quota 96 – ha spiegato la ministra – Ieri il presidente del Consiglio ha detto che entro agosto ci sarà un intervento strutturale sulla scuola, nel quale si affronteranno i temi della precarietà e delle entrate degli insegnanti nella scuola e del suo rinnovamento”.

“Non scomodiamo il Quirinale e il capo dello Stato – ha specificato -, che anzi ringrazio del lavoro appassionato e scrupoloso in difesa della nostra Costituzione. La firma del Capo dello Stato è stata apposta sul decreto uscito dal Consiglio dei ministri e i rilievi del ministero dell’Economia di queste ore sono rilievi normali”.