Riforme, ddl Boschi al rush finale: si potrebbe chiudere giovedì

di Donatella Di Nitto

Roma, 4 ago. (LaPresse) – Il disegno di legge che riforma il Senato e il Tiitolo V della Costituzione è al rush finale, almeno a Palazzo Madama. Ultima settimana di lavoro prima della pausa estiva con il ddl Boschi che potrebbe vedere la prima approvazione in Parlamento già giovedì. Si riparte oggi con l’articolo 3 dopo una settimana segnata dal duro ostruzionismo delle opposizioni al provvedimento, ma avendo superato i primi due articoli del ddl, tutto dovrebbe procedere a partire da oggi velocemente. I 3000 emendamenti depositati dall’articolo 3, che modifica l’articolo 60 della Costituzione sulla durata della Camera dei deputati, dovrebbero infatti ridursi sensibilmente se si dovesse ripristinare il dialogo con Sel e se si concretizzassero le aperture annunciate dal governo su alcuni temi, cari anche al partito di Nichi Vendola.

I punti su cui l’esecutivo e i relatori, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli, hanno deciso di aprire alle opposizioni sono infatti ancora in discussione e si attendono, trovato l’accordo, le modifiche annunciate venerdì dal ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi.

Referendum popolari, leggi di iniziativa popolare, immunità dei senatori e platea degli elettori del presidente della Repubblica sono infatti i nodi da sciogliere e su cui il governo, nelle parole del premier Matteo Renzi, si è già detto disponibile al dialogo e al confronto.

Unico vero scoglio, su cui invece l’esame del ddl si potrebbe arenare ancora, è quello della modifica del Titolo V della Carta costituzionale, argomento su cui la Lega nord potrebbe creare non pochi problemi. Approvato quindi l’articolo 1 che sancisce la fine del bicameralismo perfetto e l’articolo 2 che dà vita al Senato composto da 95 membri e 5 senatori scelti dal Capo dello Stato, il prossimo capitolo sotto osservazione sarà appunto il 6, sull’immunità dei senatori. L’articolo modifica infatti il 68 della Costituzione sostituendo al secondo comma “senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento” con “senza autorizzazione della Camera dei deputati, nessun deputato” e al terzo comma, le parole “membri del Parlamento” con “deputati”.