Roma, 30 lug. (LaPresse) – Il presidente del Senato Pietro Grasso ha inaugurato la regola del ‘cangurino’. La seconda carica dello Stato, dopo la decadenza di ieri di 1400 emendamenti con l’utilizzo della prassi, apre la prima votazione della giornata così: “Passiamo all’emendamento 1.1453, si vota la prima parte perché ci sarà un canguro, anzi un canguro piccolo, un cangurino…”. Di fatto la bocciatura della norma numero 1.453, che riguarda la riduzione dei deputati, cancella solo 38 norme. Intanto il premier Matteo Renzi, dopo la bagarre in senato per l’uso del ‘canguro’, ribadisce di voler andare avanti e di non mollare di un centimetro sulle riforme.
RIPRENDE SEDUTA SENATO. Dopo oltre quattro ore di stop i lavori dell’aula di Palazzo Madama sul disegno di legge che riforma il Senato e il Titolo V della Costituzione. L’assemblea era stata sospesa per permettere alla Giunta per il Regolamento di esprimersi sulla regola del ‘canguro’, utilizzata ieri dal presidente del Senato Pietro Grasso per sfoltire gli emendamenti. Decadute infatti circa 1400 norme di modifica perchè dello stesso tema dell’emendamento Sel sull’elettività del Senato bocciato precedentemente.
RENZI SU BAGARRE IN AULA. “Non molliamo di un centimetro. Ecco perchè – passo dopo passo – faremo ciò che abbiamo promesso”. Così il premier Matteo Renzi sulla sua e-news, dopo lo scontro che si è acceso ieri in Senato per l’utilizzo della regola del ‘canguro’, con cui, bocciato un emendamento considerato capofila, vengono tagliati tutti gli altri a questo legati.
“Ci vorranno nottate in Senato, pomeriggi alla Camera, weekend a Palazzo Chigi non importa – prosegue Renzi – Noi con calma e determinazione riporteremo questo Paese là dove deve stare. Ad accogliere le donne che vengono incarcerate per la loro fede religiosa, a giocare un ruolo nei complicatissimi equilibri (o squilibri) di politica internazionale, a togliere polvere da un’Europa che non può andare avanti nella noia e nella burocrazia. Ma anche – conclude il segretario del Pd – a rimettere a posto la palestra o il teatro di una scuola, ad aiutare il piccolo imprenditore stritolato da un ufficio pubblico o da un prestito in banca, a ridare un po’ di potere d’acquisto alle famiglie”.
Inoltre Renzi sottolinea: “Tra le cose che sono accadute in questi mesi c’è anche un fatto strano: il Pd ha vinto le elezioni. Strano perché non accade così frequentemente, certo. Ma strano anche per la dimensione del risultato. Erano quasi sessant’anni che nessuno arrivava al quaranta per cento. Se ci siamo arrivati non è merito nostro. Non è il riconoscimento della nostra bravura, ma un investimento sulla speranza degli italiani. Non è una coccarda, ma un impegno. Non è una medaglia, ma uno stimolo”.
Sulla legge elettorale, Renzi ha aggiunto che l’Italicum è stato già approvato alla Camera. Sarà modificato dal Senato e diventerà legge definitivamente”. Il modello è quello dell’elezione dei sindaci: “Un vincitore – eventualmente con ballottaggio – che ha i numeri per governare – prosegue – Se non governa è colpa sua, non ha alibi. L’Italicum va in questa direzione”.
LEGITTIMO USARE CANGURO. La giunta per il Regolamento del Senato ha ritenuto ‘legittimo’ l’utilizzo della regola del ‘canguro’ applicata ieri dal presidente Pietro Grasso sul disegno di legge che Riforma il Senato e il Titolo V della Costituzione. I voti a favore sono stati 10, mentre i contrari 4, questi ultimi appartenenti a Sel, M5S e Lega. Ieri con la regola del ‘canguro’ sono decaduti 1400 emendamenti al ddl Boschi collegati alla per tema alla norma di modifica di Sel bocciata dall’assemblea.
AL VIA ‘CANGURINO’. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha inaugurato la regola del ‘cangurino’. La seconda carica dello Stato, dopo la decadenza di ieri di 1400 emendamenti con l’utilizzo della prassi, apre la prima votazione della giornata così: “Passiamo all’emendamento 1.1453, si vota la prima parte perché ci sarà un canguro, anzi un canguro piccolo, un cangurino…”. Di fatto la bocciatura della norma numero 1.453, che riguarda la riduzione dei deputati, cancella solo 38 norme.
SECONDO ‘CANGURO’. Secondo canguro in aula al Senato, scartati 38 emendamenti. Bocciato l’emendamento di Sel numero 1.1453 al disegno di legge che riforma il Senato e Titolo V della Costituzione, portandosi dietro una manciata di modifiche dello stesso argomento. In tutto la prassi del canguro fino a ora ha cancellato dal voto 1438 emendamenti.
‘CANGURO’ ANCHE PER DDL COSTITUZIONALI. “In conformità ai precedenti e alla prassi consolidata la Giunta per il regolamento conferma che è facoltà del presidente di avvalersi della cosiddetta regola del canguro anche per l’esame dei ddl costituzionali”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, illustrando in aula la decisione della giunta per il Regolamento che ha dichiarato legittimo l’utilizzo della prassi. I precedenti, citati da Grasso sono “la legge costituzionale del 2002 sulla devolution e quella del 2004 sulla riforma della seconda parte della Costituzione”.
SPUNTA CANGURO IN AULA. Sul banco del senatore M5S Maurizio Buccarella è spuntato un canguro, un peluche adagiato sullo scranno che non è passato inosservato agli occhi del presidente Grasso, che immediatamente ha chiamato i commessi d’aula e lo ha fatto rimuovere. “I pupazzi non sono ammessi in aula”, ha detto sorridendo, “non vorrei che diventasse senatore…”.