Roma, 29 lug. (LaPresse) – “Il mio pensiero riverente e commosso va a suo padre, al maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, all’appuntato Salvatore Bartolotta e al portiere dello stabile Stefano Li Sacchi, che in quel vile attentato persero la vita”. E’ quanto si legge nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel trentunesimo anniversario della strage di via Pipitone Federico a Palermo, alla dottoressa Caterina Chinnici.
“A Rocco Chinnici – aggiunge – si deve l’avere intuito la complessa natura e la multiforme pericolosità della mafia e l’aver adottato nuovi metodi investigativi in grado di contrastare efficacemente l’espandersi di un fenomeno criminale sempre più pervasivo. Egli, ben consapevole dell’altissimo rischio personale derivante dal costante e rigoroso impegno profuso nella lotta alla criminalità organizzata, seppe trasmettere le sue conoscenze e tecniche investigative ai collaboratori, che ne hanno proseguito l’opera con incisività, cogliendo importanti successi”.
“Nel ricordo della tensione morale che ha connotato l’attività svolta da suo padre per la strenua difesa delle istituzioni e dei cittadini dalla sopraffazione della delinquenza organizzata, sono vicino a lei, ai suoi fratelli e ai famigliari delle vittime della strage, con sentimenti di profonda gratitudine”, conclude il Capo dello Stato.