Roma, 24 lug. (LaPresse) – Una ‘missione’ agli inizi di luglio in Sudan e poi una rete fatta di incontri, telefonate e colloqui informali, il tutto nel massimo riserbo per garantire un contributo decisivo dell’Italia alla vicenda che ha commosso il mondo: la storia di Meriam Yehya Ibrahim, la cristiana sudanese che era stata condannata a morte per apostasia e che, incinta all’ottavo mese, è stata incarcerata e frustata. L’uomo della svolta, che ha segnato una vittoria per la diplomazia italiana portando a Roma Meriam, è Lapo Pistelli, 50 anni, vice ministro degli Affari esteri, un incarico già ricoperto nel governo Letta. Fiorentino, laureato in Scienze Politiche, ha iniziato la sua carriera nel ’90 con la Democrazia cristiana. Eletto deputato alla Camera nel 1996 con l’Ulivo nel collegio di Scandicci e riconfermato nelle elezioni politiche del 2001, è entrato a far parte della Commissione Affari Costituzionali, di quella Affari Comunitari e della Commissione Esteri, e ha partecipato per alcuni anni alla Delegazione parlamentare italiana presso l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce).
Nel 2004 ha lasciato l’incarico di deputato a seguito dell’elezione al Parlamento europeo nella lista Uniti nell’Ulivo, Circoscrizione Italia centrale. Al Parlamento europeo è stato membro della Commissione Esteri, della Commissione Affari Economici e Finanziari, della Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni e ha ricoperto il ruolo di Capogruppo della Delegazione italiana della Margherita, vicepresidente del gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa e Presidente della Delegazione Unione Europea – Sudafrica.
Nel 2007, con la nascita del Partito Democratico, è entrato a far parte dell’esecutivo nazionale guidato da Walter Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 è stato eletto alla Camera dei deputati nella lista del Partito Democratico nella Circoscrizione Marche. Il suo interesse per le vicende estere è stato confermato anche in questa legislatura. Membro della III Commissione (Affari Esteri e Comunitari) della Camera dei deputati è la fianco del ministro Federica Mogherini.
Il suo impegno per la vicenda di Meriam si era già concretizzato il 3 luglio con la sua visita a Khartum. “Ho trovato Meriam in buone condizioni fisiche e di spirito, naturalmente provata da questa esperienza. Le ho assicurato il massimo impegno del governo italiano a seguire la vicenda fino alla sua conclusione, ciò che conto possa avvenire molto a breve”, aveva detto. “Abbiamo scelto la strada, che si è rivelata vincente, della discrezione e del dialogo, nel rispetto delle istituzioni e dell’ordinamento giuridico sudanesi”, aveva concluso Pistelli. Nell’ambito della sua visita, che era stata la più alta in livello realizzata da un esponente governativo italiano e dell’Unione Europea in Sudan da quasi tre anni, Pistelli aveva sollevato la questione della liberazione di Meriam in tutti i suoi incontri a livello istituzionale parlandone con il Primo vice presidente Bakri Hassan Saleh, con il ministro degli Esteri Ali Karti e con l’assistente presidenziale Ibrahim Ghandoor.