Roma, 10 lug. (LaPresse) – I nodi sulla riforma del Senato saranno sciolti in aula a palazzo Madama, probabilmente a partire da lunedì. Questo sarebbe l’orientamento emerso in commissione Affari costituzionali, dove anche la Lega ha deciso di non appoggiare l’emendamento sulle modalità di elezione del nuovo Senato, contenuto nell’emendamento a firma di Anna Finocchiaro.
La commissione si è aggiornata alle 15,30, dopo il voto a Montecitorio dei giudici della Consulta e dei membri del Csm, per poi andare in aula alle 16.30 e chiedere un rinvio. Nel pomeriggio quindi l’organo parlamentare tornerà a riunirsi per votare il mandato al relatore, lasciando il cuore della riforma, e quindi l’articolo 2, alla decisione dell’aula. Lo stesso Roberto Calderoli lasciando Palazzo Madama ha espresso le proprie perplessità: “Nel testo presentato i consigli regionali non votano più i senatori perché vengono scelti dai capigruppo dei partiti, non c’è più’ neanche l’elezione indiretta – ha spiegato Calderoli -. Meglio quindi se ci prendiamo sabato e domenica per metterci un po’ di buon senso e lo risolviamo in Aula da lunedi”.