Riforme, domani riunione gruppi Fi con Berlusconi. Resta nodo Senato elettivo

Roma, 8 lug. (LaPresse) – Dovrebbe tenersi domani nel primo pomeriggio la riunione dei gruppi di Forza Italia sulle riforme con Silvio Berlusconi. Nell’incontro di giovedì scorso, il leader azzurro si era preso del tempo per ragionare sul dibattito in merito alle modalità di elezione del futuro Senato. All’interno del gruppo a palazzo Madama, infatti, sono molti i senatori di Fi che vorrebbero un Senato elettivo e non di nominati, quindi contrari al patto del Nazareno. In un primo momento, proprio nel corso della riunione si era ipotizzato un voto dell’assemblea di Forza Italia, poi messa da parte per lasciare l’ultima parola a Berlusconi.

Intanto la commissione Affari costituzionali del Senato riprenderà nel pomeriggio l’esame degli emendamenti al disegno di legge sulla riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione. La commissione, guidata da Anna Finocchiaro, secondo quanto si apprende, ha deciso di accantonare gli emendamenti cuore del provvedimento, tra cui anche quello dell’elettività del Senato. Si vuole infatti aspettare il ritorno dell’altro relatore, Roberto Calderoli, che questa mattina a causa di un collasso è rimasto a Milano per alcuni accertamenti medici all’ospedale San Raffaele.

Questa mattina i senatori hanno intanto approvato l’emendamento dei relatori per evitare decreti legge omnibus. La norma, l’11.100, prevede che il presidente della Repubblica possa rinviare alle Camere anche soltanto parti o alcuni articoli di legge e “con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione, anche limitata a specifiche disposizioni. Qualora la richiesta riguardi la legge di conversione di un decreto adottato a norma dell’articolo 77, il termine per la conversione in legge è differito di trenta giorni. Se la legge o le specifiche disposizioni della legge sono nuovamente approvate, questa deve essere promulgata”. L’articolo 11 del ddl Boschi riscrive quindi l’articolo 74 della Costituzione.