Franceschini firma decreto equo compenso, salvaguardato diritto autore

Roma, 20 giu. (LaPresse) – Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, dopo un’approfondita istruttoria e un confronto che ha visto coinvolte tutte le categorie interessate, ha firmato il decreto ministeriale che aggiorna per il prossimo triennio il compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi previsto dalla legge sul diritto d’autore. E’ quanto si legge in una nota. Il ministro Franceschini e il presidente della Siae, Gino Paoli, hanno convenuto di impegnarsi, per la parte incrementale di gettito delle nuove tariffe, “affinché tutte le categorie di titolari dei diritti di copia privata impieghino una quota di tali somme alla promozione di giovani autori e artisti e di opere prime”.

“Con questo intervento – ha commentato Franceschini – si garantisce il diritto degli autori e degli artisti alla giusta remunerazione delle loro attività creative, senza gravare sui consumatori”. “Parlare di tassa sui telefonini è capzioso e strumentale – ha aggiunto – il decreto non introduce alcuna nuova tassa ma si limita a rimodulare ed aggiornare le tariffe che i produttori di dispositivi tecnologici dovranno corrispondere (a titolo di indennizzo forfettario sui nuovi prodotti) agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione ad uso personale di opere musicali e audiovisive scaricate dal web. Un meccanismo esistente dal 2009 che doveva essere aggiornato per legge”. “Il decreto non prevede alcun incremento automatico dei prezzi di vendita. Peraltro, com’è noto, in larga parte gli smartphone e tablet sono venduti a prezzo fisso”, ha spiegato Franceschini.

“Ho applicato doverosamente una norma di legge vigente” ha concluso il ministro Franceschini ricordando che “è dal 2012 che le tabelle sull’equo compenso attendevano di essere aggiornate. E ho anche ricostituito il tavolo tecnico che dovrà monitorare l’evoluzione e le tendenze del mercato e che, entro 12 mesi, verificherà lo stato di applicazione di questo provvedimento. Governo e parlamento dovranno adesso riflettere sulla necessità di adeguare la norma di legge ai cambiamenti tecnologici e di mercato, in parte già avvenuti e in parte prevedibili”.

Il decreto corrisponde alle tante sollecitazioni del mondo della cultura. Solo un mese fa, oltre 4.000 autori hanno chiesto al governo di intervenire a tutela del diritto alla creatività e di monitorare i riflessi della costante e rapida evoluzione tecnologica nel mondo dell’arte. Hanno firmato l’appello al ministro Franceschini tra gli altri: Paolo Sorrentino, Toni Servillo, Roberto Andò, Renzo Arbore, Pupi Avati, Malika Ayane, Claudio Baglioni, Al Bano, Angelo Barbagallo, Franco Battiato, Pippo Baudo, Andrea Bocelli, Fausto Brizzi, Caterina Caselli, Luca Carboni, Riccardo Cocciante, Paolo Conte, Paola Cortellesi, Maurizio Costanzo, Simone Cristicchi, Gigi D’Alessio, Maria De Filippi, Francesco De Gregori, Elisa, Roby Facchinetti, Fedez, Sabrina Ferilli, Tiziano Ferro, Elio Germano, Paolo Genovese, Dori Ghezzi, Irene Grandi, Raphael Gualazzi, Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Daniele Luchetti, Neri Marcoré, Franco Migliacci, Riccardo Milani, Mogol, Enzo Monteleone, Gianni Morandi, Ennio Morricone, Orchestra Piazza Vittorio, Laura Pausini, Piero Pelù, Max Pezzali, Nicola Piovani, Eros Ramazzotti, Danilo Rea, Antonio Ricci, Marco Risi, Kim Rossi Stuart, Stefano Rulli, Renzo Rubino, Stefano Rulli, Claudio Santamaria, Enrico e Carlo Vanzina, Antonello Venditti, Carlo Verdone, Renato Zero, Nina Zilli e Zucchero.