Roma, 19 giu. (LaPresse) – Terremoto in casa Sel: Gennaro Migliore, Titti de Salvo e Claudio Fava lasciano il partito e sarebbero una decina, secondo quanto si apprende, i parlamentari pronti ad abbandonare il progetto di Nichi Vendola. Dopo la decisione di lasciare l’incarico di capogruppo alla Camera, annunciata ieri, Migliore compie oggi lo strappo definitivo e in una lettera inviata a Vendola scrive: “Rassegno le mie dimissioni irrevocabili dal coordinamento nazionale, da tutti gli organismi in cui sono stato eletto e dal partito stesso”. “E’ una decisione – prosegue – che ho preso nelle ultime ore e che ha a che vedere con l’interruzione del reciproco rapporto di fiducia che è seguito alla discussione nel gruppo parlamentare sul decreto Irpef e al successivo voto parlamentare”, spiega Migliore.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il voto a favore del decreto Irpef, approvato ieri dalla Camera in via definitiva. Il vicepresidente della commissione Antimafia, Claudio Fava, nella sua lettera inviata a Vendola scrive: “Caro presidente, ti comunico la decisione di dimettermi da Sel. Una scelta dolorosa e insieme inderogabile”. “Dolorosa – prosegue la missiva – per chi, come me, ha immaginato, fortemente voluto e partecipato alla fondazione di Sel. Inderogabile per la distanza che ormai separa Sel dal suo progetto originario”. “La scelta congressuale e le decisioni di questi mesi – aggiunge Fava – ci hanno portati ad abbandonare il terreno della nostra sfida politica naturale che era quello del socialismo europeo: abbiamo preferito una collocazione in Europa e una pratica politica in Italia di forte arroccamento identitario”.
“Una marginalità – prosegue Fava – che ci rende inadeguati rispetto all’ambizione che c’eravamo dati: costruire una forza autonoma della sinistra, impegnata in un cambiamento del Paese e nella ricostruzione di uno spazio politico largo, plurale, responsabile”. “Sono venute meno – sottolinea – le condizioni per continuare questa strada insieme”. Tutti da definire i prossimi passi che potrebbero compiere i fuoriusciti: l’ipotesi più forte, al momento, sembra quella del trasferimento nel gruppo Misto per poi valutare se confluire nel Pd o creare un gruppo autonomo in Parlamento.