Roma, 19 giu. (LaPresse) – L’incontro tra il premier Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle sulle riforme dovrebbe tenersi mercoledì prossimo. A chiederlo è lo stesso presidente del Consiglio in una lettera inviata ai capigruppo del M5S. L’orario è da “concordare insieme”, specifica Renzi che ringrazia “per l’apertura di un dialogo franco, aperto e trasparente nell’interesse dell’Italia”.
GOVERNO O PD? Renzi non risparmia qualche blanda frecciata. “Vi chiedo soltanto – specifica il premier nella lettera – di conoscere meglio l’interlocutore della vostra richiesta di dialogo. Mi avete scritto come presidente del Consiglio e dunque possiamo vederci a Palazzo Chigi con una delegazione dell’esecutivo”. “Ma avete anche evidenziato, nel vostro ragionamento, l’importanza del successo elettorale (sottolineatura di cui vi sono personalmente grato) che come è ovvio – precisa – è un successo elettorale non del Governo, ma del Partito democratico. Se preferite confrontarvi con noi come Pd, allora organizziamo una delegazione del partito e dei gruppi parlamentari”.
LO SPETTRO DI FARAGE. “C’è molto da fare e non c’è tempo da perdere”, avverte il presidente del Consiglio che poi fa un non troppo velato accenno alla recente alleanza con l’Ukip di Nigel Farage: “Abbiamo sul tavolo innanzitutto la questione immigrazione e conto sull’aiuto di tutte le forze politiche di buona volontà per respingere la montante propaganda xenofoba, non solo italiana, ma esigendo impegni concreti dalle Istituzioni comunitarie”.
DIFFERENZE. “La vostra lettera del 16 giugno scorso – si fa esplicito Renzi – conferma che ci sono molto cose che continuano a vederci su fronti contrapposti, ma proprio per questo giudico importante che le forze politiche più rappresentative del Paese provino a scrivere insieme le regole del gioco”.
VERITA’. Il premier ricorda che “la settimana prossima l’Italia gioca una partita molto importante: sarò personalmente in Parlamento martedì per affrontare i temi del Consiglio Europeo e del semestre di Presidenza italiana”. Infine, Renzi chiarisce la propria posizione: “Nessuno ha la verità in tasca, tutti possono dare una mano – io almeno la penso così. E lavoro con determinazione per arrivare insieme a questo obiettivo comune”.