Venezia, 13 giu. (LaPresse) – “Con grande amarezza concludo il mio mandato, certo di aver sempre operato nell’interesse della città e dei cittadini e delle cittadine”. Lo ha detto il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, annunciando le sue dimissioni dopo il coinvolgimento nello scandalo Mose, in conferenza stampa. “Gli eventi di questi giorni – ha spiegato – e le iniziative della magistratura nei miei confronti hanno fatto emergere in modo evidente la mia estraneità al mondo della politica, a cui mi ero prestato con spirito di generosità verso la città”.

DISTANZA DALLA POLITICA. “Le conclusioni che ho preso questa mattina sono molto amare perchè ho verificato che non c’era quella compattezza che mi era stata annunciata” ha proseguito Orsoni. “E’ per questo – ha aggiunto – che ho voluto dare un segno chiaro della mia lontananza dalla politica, un segno che si è concretizzato innanzitutto con la revoca della giunta che non riguarda l’operato amministrativo dei singoli assessori ma perchè è venuto meno quel rapporto fra la mia persona e la politica che mi ha sostenuto finora”.

” Il mio è un gesto esclusivamente politico e che vuole significare questo e con forza, anche se a qualcuno può non sembrare logico revocare una giunta che ha bene operato. Ma non è questo il punto, il punto è la chiara presa di distanza dalla politica. Questo è il primo gesto che ho fatto stamane, successivamente ho rassegnato le mie dimissioni, che per il momento non hanno effetto immediato ma dopo 20 giorni”.

REVOCA DOMICILIARI E PATTEGGIAMENTO. Orsoni, ieri mattina era tornato in libertà, patteggiando una pena di 4 mesi e una multa di 15mila euro nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. Secondo quanto si apprende, Orsoni avrebbe ammesso davanti ai pm Ancilotto e Buccini l’esistenza dei finanziamenti illeciti. Inoltre avrebbe raccontato ai magistrati che furono i vertici del Pd veneziano Davide Zoggia (presidente della Provincia di Venezia dal 2004 al 2009 e ora deputato) e Michele Mognato a spingerlo da Giovanni Mazzacurati, presidente del Consorzio Venezia Nuova, a chiedere soldi per la campagna elettorale.


IL PD CHIEDE LE DIMISSIONI
. La decisione di Orsoni arriva dopo l’invito da parte del Partito democratico a dimettersi dalla carica di sindaco di Venezia. “Dopo quanto accaduto ieri e a seguito di un approfondito confronto con i segretari cittadino provinciale e regionale del Pd, abbiamo maturato la convinzione che non vi siano le condizioni perché prosegua nel suo mandato di sindaco di Venezia. Invitiamo quindi Orsoni a riflettere sull’opportunità nell’interesse dei cittadini di Venezia e per la città stessa di offrire le sue dimissioni” si legga in una nota del Pd firmata da Debora Serracchiani, vice segretario nazionale PD e Roger De Menech, segretario regionale del Pd veneto.

“Siamo convinti, inoltre – proseguono il vicesegretario nazionale del Pd e il segretario del Veneto – che non si debba disperdere quanto di buono il Pd di Venezia e tanti bravi amministratori hanno fatto e stanno facendo per la città. Per questo e per la necessaria chiarezza indispensabile in simili frangenti riteniamo che lo stesso Orsoni saprà dare prova di grande responsabilità”.

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