Roma, 8 giu. (LaPresse) – “Meno passaggi, meno regole e meno controllori favoriranno sicuramente la diminuzione della corruzione”. Così il procuratore aggiunto Carlo Nordio, titolare dell’inchiesta sullo scandalo Mose, in un’intervista pubblicata oggi su La Stampa. “Non serve – ha aggiunto – un nuovo organo di controllo, con tutto il rispetto per la figura del garante anti corruzione, basta alleggerire la macchina burocratica”.
“L’efficacia deterrente delle pene è pari a zero”, ha aggiunto. “Ma davvero credete – ha proseguito – che basti il timore di essere arrestati per evitare di commettere un reato? Questa è solo un’illusione. Corruttori e corrotti hanno continuato a imperversare nel nostro Paese nonostante le restrizioni in materia di falso in bilancio e di riciclaggio. Non è servito a nulla e a nulla servirà finché la classe politica non semplificherà le leggi”.