Renzi a Bruxelles: Cambiare L’Europa per salvarla. Discussione nella direzione giusta

Di Nadia Pietrafitta

Bruxelles (Belgio), 27 mag. (LaPresse) – Da segretario del partito “che ha ottenuto il miglior risultato assoluto come numero di votanti” e primo ministro del Paese “che ha la maggiore affluenza” alle urne, come da neoeletto presidente del Consiglio ‘convocato’ a Bruxelles dopo la brusca accelerata che lo ha portato a palazzo Chigi: il messaggio non cambia. “Se vogliamo salvare l’Europa dobbiamo cambiare l’Europa”. Questo l’invito che Matteo Renzi consegna ai partner Ue durante la cena informale tra i capi di Stato e di Governo a Bruxelles. Sul tavolo ci sono i risultati delle ultime elezioni. “Dobbiamo esaminarli insieme – esordisce Van Rompuy dando il via al ‘dinner’ – Abbiamo una situazione diversa in ognuna delle nostre nazioni”, e il “messaggio forte” che arriva “è un mix di continuità e cambiamento”. Il compito del premier italiano non è uno dei più semplici.

Mentre tanti colleghi si affrettano a stringergli la mano e a congratularsi con lui per aver tenuto a bada Grillo e una possibile deriva anti-europea, Renzi si dice “consapevole” del risultato ottenuto. “Con questa forza – ribadisce – vi dico che anche chi ha votato per noi ha chiesto di cambiare Europa”. In Italia, insiste, la risposta agli euroscettici “l’abbiamo data alle elezioni”, ma perché l’Unione torni ad essere un sogno in cui credere bisogna cambiare marcia. Per “rottamare” l’Europa, è il messaggio, “non bisogna partire dai nomi”. L’Italia è “uno dei più grandi Paese dell’Ue”, sottolinea, ma più che mettere bandierine “intende affrontare con decisione e determinazione le questioni che sono sul tavolo”.

Anche il risiko delle nomine che riguarda il presidente della Commissione europea e i vertici del governo dell’Unione, però, è oggetto di discussione. I leader europei, arrivando a palazzo Justus Lipsius per il consiglio informale, non si sbilanciano e Renzi non è da meno. “Tutte le discussioni sui nomi vengono dopo l’accordo sulle cose da fare – risponde ai cronisti – Mi attendo più investimenti sulla scuola, su tecnologia, sulle questioni che riguardano le condizioni di vita quotidiana delle famiglie. I nomi sono una conseguenza degli impegni”. “Nomina sunt consequentia rerum dicevano gli antichi – ribadisce, ricorrendo al latino, ai partner Ue durante la cena – Prima mettiamoci d’accordo su cosa fare e poi decidiamo su chi la fa”.

DISCUSSIONE NELLA GIUSTA DIREZIONE – Al termine del Consiglio europeo, Renzi, parlando coi i giornalisti che lo attendevano fuori ha detto: “Credo che la discussione di oggi sia andata nella giusta direzione. È andata bene. Pare ci sia grande consapevolezza che è un passaggio delicato e molto importante. L’Europa ha parlato con un linguaggio molto duro anche rispetto alle aspettative di tanti”. “Chi vuole salvare l’Europa deve cambiare l’Europa”, ha ribadito, specificando che “nelle prossime settimane dobbiamo verificare se questo atteggiamento produrrà passi avanti”.

LA VISITA AL MUSEO EBRAICO – Nel tardo pomeriggio il presidente del Consiglio è arrivato al museo ebraico di Bruxelles per commemorare le vittime dell’attacco di sabato scorso. Insieme a lui il premier belga Elio Di Rupo, il presidente della Repubblica francese Francois Hollande e il portavoce della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici accompagnato da una delegazione. Renzi, Di Rupo e Hollande hanno ascoltato in silenzio una preghiera in ebraico davanti al museo teatro dell’attentato, accanto a tantissimi mazzi di fiori e candele accese. Renzi si è intrattenuto a lungo con il capo della comunità ebraica romana Pacifici. I due, secondo quanto si apprende, hanno parlato di una possibile collaborazione tra il museo ebraico di Roma e quello di Bruxelles, con la possibilità di portare alcuni oggetti dell’ebraismo italiano in prestito qui a Bruxelles in segno di vicinanza. Il premier ha ricevuto in regalo dalla delegazione italiana una kippà (il copricapo ebraico) e ha abbracciato a lungo Pacifici e il presidente del museo belga. A Roma la comunità ebraica intitolerà una classe della scuola ebraica alle vittime. Il premier ha voluto ricordare questo momento con un Tweet. “A Bruxelles per il vertice europeo – ha scritto – ho reso omaggio alle vittime della strage di sabato al Museo Ebraico #maipiù”, postando anche una foto che lo ritrae con Hollande e Di Rupo.