Piepoli: Renzi vince grazie a 3 mln di voti del centrodestra

(di Jan Pellissier)

Milano, 26 mag. (LaPresse) – I dati delle Elezioni Europee sono ormai definitivi, e Nicola Piepoli respira. Ma i giudizi del decano dei sondaggisti sono drastici: “Il migliore come risultato? Salvini che ha fatto risorgere la Lega”. La mossa vincente di Renzi? “Passare da rottamatore a ‘salvatore della patria’ contro Grillo”. La sorpresa? “Il centrodestra che tiene”. Andiamo con ordine. Cos’è successo? “L’unico precedente che mi viene in mente per spiegare la splendida vittoria del Pd in queste europee è il ballottaggio tra Chirac e Jean-Marie Le Pen del 2002 in Francia. Pur di non far vincere Grillo, tre milioni di elettori del Centro e del Centrodestra hanno votato Pd, cioè Renzi. E per far votare a sinistra un anticomunista ce ne vuole!”. Piepoli fa riferimento al ballottaggio per le presidenziali francesi, tra il leader del Front National padre di Marine, e l’allora presidente Jacques Chirac. Al primo turno, Le Pen ottenne il 16,86% dei voti, abbastanza per arrivare al ballottaggio, grazie al basso risultato del candidato socialista ed allora premier Lionel Jospin.

L’esito del ballottaggio fu un trionfo per Chirac che raccolse l’82,21% dei voti, e anche l’affluenza fu da record, il 79,71%. Proprio come capitato a Renzi secondo Piepoli: “Rispetto al 2002 non era la democrazia ad essere in gioco, ma il futuro della Francia sì. Ed ecco perché in molti per fermare Grillo han votato a sinistra”. Le capolista donne, gli 80 euro in busta paga e ‘l’effetto Renzi’ quindi non c’entrano nulla? “Tutte cose di secondo piano. Gli italiani hanno svuotato la destra, sia quella di Berlusconi che quella di Alfano ed hanno riempito di voti il Pd – spiega Piepoli – hanno votato solo e soltanto contro Grillo”. E la bassa affluenza? “Non ha fatto la differenza. Era il momento della verità, che prima o poi arriva sempre, ed hanno scelto l’Italia”. La prossima succederà di nuovo? “E’ un fenomeno transitorio, finito Grillo, torneranno a votare al Centrodestra o a destra. Rispetto al 2002 in Francia i traditori della propria parte politica sono stati di meno solo perché il pericolo è inferiore, rispetto a Le Pen che puntava alla presidenza della Repubblica, con Grillo non era in gioco la fine della Repubblica”.

“Pensavo che con le politiche dell’anno scorso, il pericolo Grillo fosse passato. Ma non lo credevano gli italiani, che hanno avuto paura oggi, nel 2014” racconta Piepoli, che a Renzi riconosce un solo merito: “La mossa vincente di Renzi sta nell’essersi messo dalla parte dello Stato, proprio come fece Chirac nel 2002. Ne ha fatto una filosofia: da rottamatore a salvatore della patria”. L’Oscar del più bravo Piepoli quindi non lo dà a Matteo Renzi, ma a Matteo Salvini: “Grazie a lui la Lega Nord conferma ‘una nuova vitalità espansiva’, e noi l’abbiamo scritto ben prima che venissero aperte le urne, mettendo insieme informazioni qualitative e quantitative. Salvini ha giocato bene, è stato la forza che ha dato a un partito morente”. Il resto del centrodestra? “Tiene bene: mettendo insieme Forza Italia, Lega, Ncd e Fratelli d’Italia si arriva al 31,1%. Sono dieci punti percentuali in più di Grillo”. Ed anche in termini assoluti i numeri confermano questo dato: il centrodestra ‘all inclusive’ tiene nei consensi scendendo da 9,9 milioni nel 2013 a 9,5 milioni, ma come quota sono superiori rispetto al 2013, visto che 7 milioni di italiani questa non hanno votato.