Roma, 23 mag. (LaPresse) – “Voglio andare in Europa per portare la Sicilia dei valori sani, che lavora”. È questo il manifesto politico, affidato ai 140 caratteri di Twitter, di Caterina Chinnici, capolista del Pd per le Europee nella circoscrizione che comprende le Isole. Nata a Palermo nel 1954, figlia del giudice Rocco Chinnici assassinato dalla mafia nel 1983, si laurea in giurisprudenza a 21 anni e nel 1979 entra in magistratura. Diviene Pretore prima di Asti e poi di Caltanissetta. Dopo alcuni anni al ministero della Giustizia, nel 1991 è sostituto presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta, dove due anni dopo diventa sostituto presso la Procura Generale di Corte D’Appello. Nel 1995 viene nominata Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Caltanissetta e vi resta fino al 2008, accettando l’incarico – nel 2002 – di vice presidente della ‘Commissione per le adozioni internazionali’ presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Nel 2008 è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo. Nel giugno 2009 entra nel Governo della Regione Sicilia di Raffaele Lombardo come assessore regionale alla Famiglia e Autonomie locali, e poi alla Funzione pubblica, fino al 2012.
Nel luglio 2012, il ministro della Giustizia Paola Severino la nomina capo del dipartimento per la giustizia minorile, carica che le viene confermata nel luglio 2013 dal guardasigilli Annamaria Cancellieri. Nell’aprile scorso, Matteo Renzi la sceglie come capolista nella circoscrizione Italia insulare. La sua candidatura crea non poche polemiche all’interno del Pd siciliano, tra le quali quella di chi la accusa di aver fatto parte del Governo Lombardo. “La mia candidatura come capolista – ama invece ripetere Chinnici – è la rappresentazione unitaria dell’impegno per la legalità che il Pd intende portare avanti insieme alle politiche di sviluppo e rinnovamento, nelle quali mi sono riconosciuta”. L’impegno alla lotta alla mafia, innanzitutto perché “la criminalità organizzata è transnazionale e occorre sfruttare il semestre presidenza italiana per fare la procura europea”.
Ma non solo: “Bisogna fare dei fondi europei un reale strumento per investire su ricerca, qualificazione professionale, turismo, infrastrutture – si legge in un discorso elettorale postato sulla sua pagina Facebook – anche nel senso di essere concreti, cioè di spenderli davvero, perché non c’è spreco peggiore del mancato utilizzo di finanziamenti già assegnati”. Netto anche l’impegno sul fronte immigrazione. “La Sicilia non può essere soltanto la porta dell’Europa – cinguetta – ha un ruolo strategico che le politiche Ue devono riconoscere”. “L’essere vicina alla gente con l’amore per la Sicilia che solo un cuore siciliano può dare, il mettere valori e competenze al servizio della nostra terra con pragmatismo e determinazione femminili – aggiunge ancora – sono cose che fanno parte del mio Dna e che voglio portare anche nel parlamento europeo”. L’Europa è femmina, insomma. Come la Sicilia. “Mi piace pensare che non sia un caso – scherza Chinnici – il colore rosa della scheda elettorale nel collegio insulare”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata