Roma, 23 mag. (LaPresse) – Renziana della prima ora, tanto da appartenere al ‘cerchio magico’ fiorentino pur essendo nata a Varese 41 anni fa, Simona Bonafè è la capolista Pd alle europee nella circoscrizione centro. Ha frequentato la facoltà di Scienze politiche alla Cattolica di Milano per poi trasferirsi a Scandicci, in provincia di Firenze. Dopo gli studi, l’incontro con la politica avviene nel 2002 quando si iscrive a La Margherita, mentre l’anno successivo entra nell’esecutivo fiorentino, diventa membro della Direzione provinciale ed infine componente dell’Assemblea federale. Il primo passo come amministratrice lo compie invece nel 2004, quando entra a far parte della Giunta comunale di Scandicci. Conferma la poltrona alle elezioni successive e dal 2009 ha le deleghe a politiche ambientali, parchi e verde pubblico, arredo urbano e interventi di riqualificazione urbana, promozione turistica e valorizzazione delle produzioni collinari e alle pari opportunità. La battaglia della ‘rottamazione’ del Pd iniziata dall’amico Matteo Renzi diventa anche la sua.
Insieme a Maria Elena Boschi, attuale ministro per le Riforme, e Sara Biagiotti è una delle coordinatrici della campagna elettorale del sindaco di Firenze alle elezioni primarie del 2012. La corsa alla segreteria viene vinta da Bersani, ma Bonafè prosegue il suo percorso politico e nel 2013 viene eletta alla Camera dei deputati. Renzi nel frattempo conquista il Pd, ma sceglie di non portarla con sé, né nella squadra della segreteria nazionale, né in quella di Governo. Il suo momento arriva con le elezioni Europee. L’amico Matteo le comunica con un sms alle 23 di sera che il giorno successivo il suo nome sarà quello della capolista per la circoscrizione Centro. Dopo una notte in bianco, la valigia per Bruxelles è pronta e la sfida ha inizio. “In Europa andiamo a decidere gran parte della politica del nostro paese”, ama ripetere. La strada è tracciata, il nemico individuato.
“Il prossimo mandato europeo – si legge in un post pubblicato su Facebook – deciderà cose troppo importanti per permetterci il lusso di stare dietro alle quotidiane sparate di Beppe Grillo. Ne cito solo due – aggiunge – i fondi europei del settennato 2014-2020, che a differenza del passato, devono essere spesi e spesi bene per sostenere impresa e lavoro e la battaglia che dovremo fare per tenere fuori dal patto di stabilità gli investimenti sulla scuola e sull’innovazione”. Il suo intervento nell’aula della Camera per annunciare il voto favorevole del Pd al decreto Casa presentato dal Governo le costa attacchi e minacce in rete. “Grazie per la solidarietà che mi avete espresso in queste ore. Le minacce non ci fermeranno, il piano casa risponde ad un’emergenza del Paese. #Europacambiaverso #Italiariparte”, ribatte lei su Twitter. Se verrà eletta, assicura, lascerà il suo scranno a Montecitorio. “È importante andare in Europa, ma è importante andarci per cambiarla”.
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