(di Elisa Sola)

Torino, 22 mag. (LaPresse) – Consigliere regionale piemontese per il Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura, Davide Bono è candidato presidente della Regione Piemonte in quota Movimento 5 Stelle.

Qual è la priorità per il Piemonte e i piemontesi?

“Sicuramente il lavoro. Nei nostri tour nei mercati, in più di 200 piazze per oltre ottomila chilometri percorsi, abbiamo capito che questo è quanto chiedono i piemontesi. Quindi, con i fondi europei, che ammontano a oltre due miliardi, escluse le politiche agricole per cui l’Ue stanzia un altro miliardo, dobbiamo puntare su linee che mirino a creare lavoro, senza finanziamenti a pioggia. Lavoreremo sul turismo ecosostenibile, sull’agricoltura, l’enogastronomia e la cultura. E poi sull’industria, ma sui bisogni del domani, pensiamo alla bioedilizia, alle ristrutturazioni energetiche, alle energie rinnovabili, alla tutela del territorio e alle aree montane. Occorre riconvertire gli assetti industriali in crisi come l’automotive e lanciare un progetto per l’auto elettrica, rivolgendosi non solo a Fiat, che sta lasciando il Paese, ma a chiunque ci stia”.

Le prime tre azioni di governo se diventerà presidente?

“Quella sul reddito minimo garantito sarà la prima delibera di giunta. Con i 10 milioni di euro derivanti dai tagli dei costi della politica daremo 420 euro al mese a duemila piemontesi, che non hanno reddito perchè hanno perso il lavoro. La seconda azione sarà lavorare sull’informatizzazione e la digitalizzazione della p.a. Per mettere in rete le funzioni della Regione Piemonte e soprattutto per creare trasparenza. Una task force di dipendenti della Regione Piemonte per rendere disponibili i dati su regioni e aziende sanitarie creando un tavolo con Corte dei conti, procura e Direziona distrettuale antimafia perchè tutto sia vagliato. La terza azione è aprire un tavolo sulla sanità e le politiche sociali per partire con nuovo piano socio sanitario senza tagli ma con nuove assunzioni, che tuteli anziani e disabili”.

Come intende affrontare la questione Tav?

“Io e i miei assessori andremo in ogni sede politica, europea e nazionale, a spiegare che l’opera è inutile, perchè la Regione Piemonte non la vuole. Nè la Torino-Lione nè il Terzo valico e chiederemo all’Europa di eliminare i progetti e di creare fondi per le linee dei pendolari che quotidianamente usano il treno”.

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