Al via dibattito sull’arresto di Genovese. La Camera deciderà con voto palese

Roma, 15 mag. (LaPresse) – E’ iniziata, nell’aula della Camera, la discussione sull’arresto del deputato Pd Francantonio Genovese. A seguire che il voto, che dovrebbe essere palese salvo sorprese dell’ultimo minuto. Il deputato dem non è in aula e, nonostante abbia il diritto di prendere la parola prima del voto, si trova in questo momento nella sua casa di Messina, in via Duca degli Abbruzzi. Il voto sull’arresto di Genovese non dovrebbe riservare sorprese. In questo caso però il condizionale è d’obbligo visto che secondo il regolamento della Camera anche il singolo deputato autonomamente dal gruppo di appartenenza può richiedere alla presidente, in apertura di seduta dell’aula, che il voto si svolga in modo segreto, basta che la richiesta sia sottoscritta da almeno 30 parlamentari.
Al momento però questa sembra una lontanissima ipotesi visto che Pd, Forza Italia e Movimento 5Stelle, hanno concordato nel corso della riunione dei capigruppo che il voto si svolgesse oggi e a scrutinio palese, per difendere il giudizio espresso anche in giunta delle Autorizzazione e, soprattutto nelle fila del Partito democratico, evitare imboscate. Non che non ci siano voci dal Nazareno che si sono alzate a difesa del deputato dem, accusato dalla Procura di Messina di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa. Ma tutto deve essere fatto alla luce del sole. Insomma chi voterà contro l’arresto deve uscire allo scoperto. Alle 16,30 quindi l’assemblea ha dato il via al dibattito sul parere della giunta per la Autorizzazione, che si espressa favorevolmente alla richiesta d’arresto inviata dalla procura di Messina, stabilendo quindi che nei confronti del deputato Pd non esiste fumus persecutionis. Al termine della discussione generale il voto, che secondo i sondaggi dovrebbe far scattare le a Genovese.