Roma, 13 mag. (LaPresse) – E’ scontro fra Italia e Ue per la gestione dell’emergenza immigrazione, quando ancora al largo delle coste libiche si cercano i corpi delle vittime dell’ennesima tragedia del mare.
MALMSTROM: ITALIA CI DIA INDICAZIONI PRECISE – Dietro un’apparte comunanza di vedute, le parole di Michele Cercone, portavoce della commissaria Ue per gli Affari interni, Cecilia Malmström, celano una forte polemica nei confronti dell’Italia: “C’è una visione comune di quello che è necessario, ma ora sul tavolo servono proposte concrete”, ha spigato ai microfoni di RaiNews24. “Noi abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti di cui la commissione dispone – ha aggiunto – Sta all’Italia indicarci come le misure concrete debbano essere indirizzate per dare il nostro sostegno in maniera più immediata. Poi si lavorerà sulle linee strategiche fornite dal ministro Alfano”. “Nella misura in cui poteva intervenire – ha affermato ancora il portavoce – la Commissione Ue è intervenuta e nella misura in cui potrà intervenire, lo farà. Si tratta però per gli Stati membri di capire cosa vorranno fare per l’immigrazione”.
SCIOCCATA DA TRAGEDIA, ORA SERVONO AZIONI CONCRETE – Cecilia Malmstrom precedentemente aveva già invitato “a una discussione in Consiglio europeo su come gli Stati membri contribuiranno a rispondere alle sfide” poste dell’emergenza immigrazione. In una nota Malmström si era detta “profondamente scioccata dalla nuova tragedia avvenuta nelle acque internazionali fra la Libia e Lampedusa” e aveva rivolto il suo pensiero alle vittime e ai loro familiari, condannando la perdita di vite umane. “Lasciatemi ringraziare le autorità italiane per i loro enormi sforzi nell’attuare l’operazione Mare Nostrum, sostenuta anche dalla Commissione europea, che ha salvato e continua a salvare decine di migliaia di vite umane”, ha detto la commissaria Ue. “Purtroppo tutti gli sforzi in atto potrebbero non evitare una nuova orrenda perdita di vite”, ha proseguito, aggiungendo che “è chiara responsabilità di tutti gli Stati membri dell’Unione europea mostrare ora concreta solidarietà per ridurre il rischio che tragedie del genere avvengano di nuovo”. Malmström ha poi invitato tutti gli Stati membri a dare “seguito concreto ed efficace” alle azioni individuate dall’Action Plan della commissione Ue. “È il momento che gli Stati membri trasformino in fatti le parole, questo è il motivo per cui indico una discussione formale al prossimo Consiglio affari interni su come gli Stati membri intendono concretamente contribuire ad affrontare le sfide in tema di immigrazione e asilo nel Mediterraneo”, aveva concluso la commissaria Ue.
ALFANO: ABBIAMO DATO TUTTE LE INDICAZIONI NECESSARIE – Alfano dal canto suo sotiene che l’Italia abbia fornito tutte le indicazioni di cui la Ue necessita per intervenire nel Mediterraneo in maniera concreta: “Ci sono quattro indicazioni precise che noi abbiamo sempre dato a Bruxelles, in tutti i contesti – ha spiegato il ministro dell’Interno a ‘Effetto giorno’ su Radio24 – La prima: accoglienza umanitaria in Africa, in particolare in Libia. La seconda richiesta è che il soccorso in mare debba farlo l’Europa attraverso Frontex. L’Europa venga nel Mediterraneo a salvare dalla morte” i migranti. Alfano ha esposto poi gli altri due punti del suo programma per l’emergenza immigrazione: “La terza richiesta è che Frontex abbia una sede in Italia e non a Varsavia. Infine, elemento importantissimo, siccome i migranti non vogliono stare in Italia, devono avere la possibilità di esercitare il diritto di asilo politico anche nel resto di Europa. Altrimenti trasformiamo l’Italia nella prigione dei rifugiati politici”.
PRONTO AD ANDARE DA MALMSTROM DOMANI – “Se ci sarà da andare dalla Malmtrom, io ci vado anche domani mattina – ha assicurato Alfano – Poi vediamo se la competenza è dei singoli stati o meno. Non siamo nati ieri e sapremo far valere le posizioni dell’Italia. Sono prontissimo ad andare domani a Bruxelles”.
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