Renzi apre consultazione per riforma terzo settore. Servizio civile per 100mila giovani

Roma, 13 mag. (LaPresse) – Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato su Twitter la proposta del governo per la riforma del Terzo settore. “Il testo di discussione sul #terzosettore Come promesso a Lucca, un mese fa. Adesso un mese di discussione e poi parte iter”, ha scritto il premier aprendo, da oggi al 13 giugno, una consultazione tra i cittadini sulle linee guida da lui presentate, attraverso la mail terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it. Nelle due settimane successive il Governo predisporrà il disegno di legge delega che sarà approvato dal Consiglio dei ministri il 27 giugno.

RAFFORZARE RETI SOLIDALI E PROTEZIONE SOCIALE. “Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-¡profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo”. E’ quanto si legge nelle linee guida per la riforma del Terzo settore pubblicate su Twitter dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “Noi crediamo – si legge ancora nel documento – che profit e non profit possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità”.

I TRE OBIETTIVI. Sono tre gli obiettivi principali individuati nelle linee guida per la riforma del Terzo settore pubblicate su Twitter dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il primo obiettivo, se legge nel testo, è “costruire un nuovo Welfare partecipativo, fondato su una governance sociale allargata alla partecipazione dei singoli, dei corpi intermedi e del terzo settore al processo decisionale e attuativo delle politiche sociali, al fine di ammodernare le modalità di organizzazione ed erogazione dei servizi del welfare, rimuovere le sperequazioni e ricomporre il rapporto tra Stato e cittadini, tra pubblico e privato, secondo principi di equità, efficienza e solidarietà sociale”. Un secondo obiettivo, si legge ancora nella bozza della riforma, è “valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal terzo settore, che a ben vedere è l’unico comparto che negli anni della crisi ha continuato a crescere, pur mantenedosi ancora largamente al di sotto, dal punto di vista dimensionale, rispetto alle altre esperienze internazionali. Esiste dunque un tesoro inestimabile, ancora non del tutto esplorato, di risorse umane, finanziarie e relazionali presenti nei tessuti comunitari delle realtà territoriali che un serio riordino del quadro regolatorio e di sostegno può liberare in tempi brevi a beneficio di tutta la collettività, per rispondere ai nuovi bisogni del secondo welfare e generare nuove opportunità di lavoro e di crescita professionale”. Il terzo obiettivo è, infine, secondo quanto si legge nel testo, “premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi o comunque prosociali dei cittadini e delle imprese, finalizzati a generare coesione e responsabilità sociale”.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE. Tra le ipotesi che si leggono nella bozza di riforma del Terzo settore, pubblicata su Twitter dal premier Matteo Renzi, anche quella di “assicurare una leva di giovani per la difesa della Patria accanto al servizio militare”. “Un servizio civile nazionale universale – si legge ancora nel testo – come opportunità di servizio alla comunità e primo approccio all’inserimento professionale, aperto ai giovani dai 18 ai 29 anni che desiderino confrontarsi con l’impegno civile, per la formazione di una coscienza pubblica e civile”. Tra i criteri individuati dalla bozza per il servizio civile nazionale universale, “garantire ai giovani che lo richiedono di poterlo svolgere, fino ad quello un massimo di 100mila giovani all’anno per il primo triennio dall’istituzione del servizio”. Inoltre, si legge nella bozza, “i tempi di servizio devono essere in linea con la velocità delle trasformazioni che permettano ai giovani di fare un’esperienza significativa che non li tenga bloccati per troppo tempo (8 mesi eventualmente prorogabili di 4 mesi)”. Tra le novità anche l’apertura del servizio civile nazionale agli stranieri e la possibilità per gli italiani di andare all’estero, nei Paesi che lo prevedono. Infine saranno incrementati i benefit quali: crediti formativi universitari; tirocini universitari e professionali; riconoscimento delle competenze acquisite.

RICOSTRUIRE FONDAMENTA GIURIDICHE. Ricostruire le fondamenta giuridiche e definire i confini di chi si occupa di Terzo settore. E’ questa una delle linee guide presentate nella bozza di riforma pubblicata dal premier Matteo Renzi su Twitter. “Per superare le vecchie dicotomie tra pubblico/privato e Stato/mercato e passare da un ordine civile bipolare a un assetto ‘tripolare’ dobbiamo definire in modo compiuto e riconoscere i soggetti privati sotto il profilo della veste giuridica, ma pubblici per le finalità di utilità e promozione sociale che perseguono”. “Abbiamo – si legge ancora nella bozza della riforma – inoltre bisogno di delimitare in modo più chiaro l’identità, non solo giuridica, del terzo settore, specificando meglio i confini tra volontariato e cooperazione sociale, tra associazionismo di promozione sociale e impresa sociale, meglio inquadrando la miriade di soggetti assai diversi fra loro che nel loro insieme rappresentano il prodotto della libera iniziativa dei cittadini associati per perseguire il bene comune”. Occorre – si legge poi in conclusione del testo – anche “sgomberare il campo da una visione idilliaca del mondo del privato sociale, non ignorando che anche in questo ambito agiscono soggetti non sempre trasparenti che talvolta usufruiscono di benefici o attuano forme di concorrenza utilizzando spregiudicatamente la forma associativa per aggirare obblighi di legge”.

ISTITUIRE AUTHORITY E SCRIVERE TESTO UNICO. L’istituzione di una Authority del Terzo settore e la redazione di un testo unico che faccia da coordinamento tra la disciplina civilistica, le singole leggi speciali e la disciplina fiscale. E’ quanto prevede la bozza di riforma del Terzo settore pubblicata su Twitter dal premier, Matteo Renzi. Prevista anche una revisione dei requisiti per l’autorizzazione delle strutture e dei servizi sociali e delle procedure di affidamento per l’erogazione da parte degli enti e delle organizzazioni.