Expo, Renzi: Lo Stato è più forte e grande dei ladri, vinceremo la sfida

Milano, 13 mag. (LaPresse) – “Andiamo avanti con determinazione perché lo Stato è più forte e grande dei ladri. Da qui diciamo, rispettando il compito delicato e difficile della magistratura, chi ruba va fermato. Non è accettabile che ci sia chi oggi dice ‘fermiamo l’Expo’. Di fronte al malaffare non si fermano i lavori pubblici”. Parla chiaro Matteo Renzi, nel suo intervento alla Camera di Commercio di Milano. “Expo non è più l’esposizione universale, ma è un punto di partenza per il Paese – spiega – Milano è un punto di riferimento per l’Italia. Questo passaggio è delicato, se vinciamo la sfida di Expo facciamo l’Italia. Se ci tiriamo indietro non siamo più coerenti con la nostra volontà di cambiamento”.

EXPO FIORE ALL’OCCHIELLO – Per Renzi, l’Expo “è certamente un’occasione economica. Deve diventare il fiore all’occhiello del Paese. Il Parlamento dovrà fare le riforme che servono, dal lavoro alla P.a. Noi dobbiamo fare la nostra parte, ma il 1 maggio 2015 dobbiamo essere un Paese orgoglioso del suo passato e geloso del suo futuro”.

RITORNO DI UN PASSATO APPARENTEMENTE ARCHIVIATO – Il premier si dice sbigottito per lo scandalo tangenti che ha travolto i vertiti dell’Esposizione universale del 2015. “Non sottovaluto quanto accaduto e non nascondo lo sbigottimento – afferma – Rimangono lo sbigottimento e l’amarezza per un passato che sembrava archiviato e sepolto”. “Vogliamo coinvolgere l’autorità anti-corruzione, nelle prossime ore le modalità saranno definite – annuncia subito dopo – Non è un cappello ex-post. Ma è l’idea che questo Paese possa rispettare le leggi che ci sono già, per far tornare i cittadini onesti ad essere orgogliosi di quanto viene fatto dalla P.a.”.

VINCEREMO LA SFIDA, NON MOLLIAMO ADESSO – Renzi conclude il suo intervento all’insegna della positività e dell’energia: “Sono qui a dispetto dei sondaggi, sono qui a fare la mia parte. Vinceremo la sfida dell’Expo di qui a un anno, porteremo l’Italia fuori dalla disperazione”. E ancora: “Voglio chiedere una mano alle istituzioni milanesi e agli uomini e alle donne del tessuto produttivo milanese. C’è bisogno di uno sforzo in più. Oggi sembra che l’Italia non abbia più una possibilità di futuro. Sembra che ogni giorno sia un derby tra chi dice che tutto è finito e chi si alza la mattina e va avanti. Chiedo una mano al tessuto produttivo di Milano: siete una parte dell’Italia che ce la fa. Non molliamo adesso”.