Lavoro, il Governo pone la fiducia sul decreto anche al Senato. Bagarre in aula

Roma, 7 mag. (LaPresse) – Il ministro per le Riforme e per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha preannunciato nell’aula del Senato che il Governo intende porre la questione di fiducia sul decreto lavoro, come ha già fatto alla Camera. Il ministro ha chiesto la sospensione della seduta dell’aula per la presentazione del maxiemendamento, che non è ancora pronto. Quindi i lavori riprenderanno alle 11.30.

BAGARRE IN AULA. Neanche il tempo di finire la frase “è intenzione del governo porre la fiducia”, che sono scattate le rumorose proteste dai banchi dei senatori. E Roberto Calderoli, che in quel momento presiede l’aulava, ha ammonito: “Colleghi – dice – guardate che poi qualcuno potrebbe anche aver ragione a dire che il Senato va soppresso se ci si comporta così”.

IL TESTO. Il testo è stato approvato dalla commissione Lavoro del Senato con l’introduzione di alcune modifiche rispetto a quello licenziato dalla Camera, sempre con un voto di fiducia. Tra gli emendamenti passati a palazzo Madama, la sanzione monetaria e non più l’obbligo di assunzione del lavoratore per le aziende che superano il tetto del 20% dei contratti a termine. La proposta di modifica fa parte degli otto emendamenti frutto dell’accordo tra Pd, Nuovo centrodestra e Scelta civica. In base a questa norma, il datore di lavoro dovrà pagare una multa pari al 20% della retribuzione del dipendente, in caso l’azienda eccede di un solo lavoratore. Dal secondo in poi, la sanzione sarà pari al 50% della retribuzione.