Roma, 6 mag. (LaPresse) – Nella giornata in cui il testo base di riforma del Senato dovrebbe essere votato in commissione Affari costituzionali, Silvio Berlusconi ribadisce il suo no: “Così il Senato diventerebbe un dopolavoro per sindaci in gita turistica a Roma”. “Eravamo d’accordo – spiega – con la diminuzione delle spese, la non elezione diretta dei senatori, la non approvazione da parte del Senato delle leggi e della fiducia al Governo. Poi, senza consultarci, Renzi ha fatto approvare dal Consiglio dei ministri un assetto del Senato inaccettabile. Ha presentato il progetto in Senato e nessuno è stato d’accordo, né il Pd, né noi”.
“Lui – dice – ora si è detto disponibile a dar vita a un tavolo con i nostri e i loro tecnici per una diversa conclusione”. E ancora: “Il Senato esiste da duemila anni. I senatori non erano brave persone neanche ai tempi dell’antica Roma. Ma come si può pensare di ridurre e cambiare il Senato in due settimane? E’ una cosa veramente assurda”. Berlusconi critica la “volontà dichiarata di avere comunque l’approvazione della legge prima del 25 maggio. Ma credo questa volontà sia forse stata superata. Ora tendono ad avere l’approvazione dei provvedimenti di base in commissione”. E il leader di Forza Italia torna a chiedere la riforma della Giustizia: “La riforma delle riforme è quella della giustizia. Oggi in Italia andiamo non solo verso una crisi sempre più grave ma andiamo verso sistema non democratico, che non garantisce ai cittadini di essere sicuri dei propri beni e addirittura della propria libertà”.
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