Roma, 29 apr. (LaPresse) – “Ho molta fiducia che sulla riforma del Senato e del Titolo V ci sarà la tenuta dell’accordo. Poi è normale che ci sia una discussione, ma sono molto fiducioso che Fi mantenga l’accordo”. Parole all’insegna dell’ottimismo quelle del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che oggi è intervenuto a ‘Radio Anch’io’. “La discussione non è in nessun modo una sconfitta, una retromarcia o una messa in discussione degli accordi”, ha aggiunto, “si è cercato di coinvolgere tutto il Parlamento, poi qualcuno si è sottratto. Quindi la quadra non è facilissima da trovare ma sono molto sereno. Tutti abbiamo capito che l’obiettivo è arrivare al superamento del bicameralismo”.
Si tratta di “una riforma epocale”, secondo Delrio, “non solo il superamento del bicameralismo ma anche il superamento delle confusioni tra le competenze tra Regioni e Stato”. “Stiamo cercando di trasformare il Senato”, ha spiegato il sottosegretario, “non nella brutta o bella copia della Camera ma di differenziare il suo ruolo. Trasformare quindi questo Senato in un Senato delle autonomie, in un luogo dove le aree metropolitane, le Regioni trovino una rappresentanza”. Parole d’ordine di Delrio: “semplificare, non duplicare, non produrre costi e non allungare i tempi”. “Noi siamo convinti – ha detto ai microfoni – che l’elezione indiretta sia la garanzia migliore che non si torni ai problemi del passato”.
“Se le competenze sono delimitate, se c’è chiarezza dei compiti – ha aggiunto Delrio – è più facile sapere di chi è la colpa se le cose non funzionano”. “La discussione sarà lunga”, ha ammesso, “ma mi sento di escludere che i senatori vogliano stravolgere il testo della riforma”.
A proposito dell’abolizione delle Province, Delrio ha detto che “dopo 30 anni arriva una legge che istituisce le città metropolitane, un luogo dove possono essere amministrati meglio i servizi. Saranno i sindaci a governare l’ente con funzioni molto ridotte così non c’è una duplicazione delle competenze. Si sgonfierà tutta la macchina che la politica si porta dietro. Poche competenze e risposte rapide: questo porterà a una riduzione della burocrazia”. Discorso analogo a quello sulla riforma della pubblica amministrazione, che verrà discussa domani: “certamente andiamo verso un’Italia semplice – ha spiegato il sottosegretario -, con meno burocrazia, con la pubblica amministrazione che non duplica le sue funzione e con una riduzione importante degli enti”.
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