Lavoro, M5S in catene: Nuova polemica con Boldrini e Pd

Roma, 24 apr. (LaPresse) – Toni accesi nell’aula della Camera dopo che i deputati M5S, in segno di protesta contro il decreto Lavoro, hanno mostrato delle catene e dei cartelli che ricostruivano la scritta ‘schiavi moderni’. “C’è chi vuole cambiare il Paese e chi si accontenta di qualche foto sui giornali” li ha apostrofati il capogruppo Pd Roberto Speranza aprendo il suo intervento, beccandosi le urla grilline. A finire sotto accusa da parte del M5S ancora una volta, poi, la presidente Laura Boldrini. “La nostra era una protesta pacifica e lei ci ha chiesto di non opporre resistenza – ha attaccato Alfonso Bonafede – noi non stavamo opponendo resistenza, ma i cittadini che guardano da casa vedono lei inquadrata, cosa pensano?”. “Il regolamento non è carta da cu..”, ha rincarato la dose Claudio Cominardi. Nella polemica è intervenuta anche la deputata centrista Paola Binetti, che ha chiesto come mai, nonostante i controlli all’ingresso cui i deputati sono sottoposti, i colleghi grillini fossero stati in grado di portare in aula “100 catene”. “Faremo chiarezza anche su questo aspetto” ha detto Boldrini, anche se le catene agitate dai grillini erano di plastica, bianche e rosse, quindi – viene spiegato – irrintracciabili attraverso il metal detector.