Roma, 27 mar. (LaPresse) – “Il Senato non vuole essere uno spettatore passivo: vuole mettere in discussione se stesso e la realtà circostante, dimostrando che il connubio tra politica e cultura, tra vecchie e giovani generazioni, è possibile, se tutti sappiamo identificarci in quell’anima comune che le anime del teatro contribuiscono ad alimentare”. Sono le parole del presidente del Senato Pietro Grasso pronunciate in occasione della Giornata mondiale del teatro. “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato con entusiasmo a questo progetto – ha concluso -. Il mio auspicio è che questa iniziativa possa indurci a riflettere sull’importanza del teatro sia a livello artistico che produttivo: la cultura può, anzi deve rappresentare per la società italiana un motore per una rinnovata spinta verso il futuro”.
“Siamo tutti consapevoli delle difficoltà che, in questo momento di crisi economica – ha detto Grasso nel corso del suo intervento – segnano l’attività dei Teatri stabili, divisi tra la contrazione dei finanziamenti e l’emergere di una preoccupante inversione di tendenza rispetto alla partecipazione del pubblico. La crisi del teatro è una crisi strutturale, che investe la risposta del pubblico ma anche delle istituzioni che destinano sempre meno risorse al teatro”.
“Trovo straordinariamente significative – ha ricordato il presidente del Senato -, a questo proposito, le parole che Paolo Grassi ci ha lasciato nel numero del maggio 1946 di Sipario: ‘Il teatro per la sua intrinseca sostanza è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore e alla sensibilità della collettività. Noi vorremmo che autorità e giunte comunali si formassero questa precisa coscienza del teatro, considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno dei cittadini, come un pubblico servizio alla stregua della metropolitana e dei vigili del fuoco’. Questo richiamo al teatro come bene comune deve oggi trovare risposte adeguate da parte delle istituzioni: alla crisi dobbiamo rispondere puntando su quei fattori di crescita, non solo economica ma soprattutto etica, che possono tradurre in realtà le nostre speranze di cambiamento”.
“Sono certo – ha concluso – che il Parlamento e il Governo, qui rappresentato dal Ministro dei beni e attività culturali e del turismo e dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca, non mancheranno di credere in questa sfida, investendo in politiche di sostegno e rilancio del teatro, a partire dalle accademie e dalle produzioni teatrali a carattere sperimentale. In questa prospettiva, sono particolarmente lieto che questa celebrazione della Giornata mondiale del teatro veda protagonisti tanti giovani: i giovani delle scuole presenti in platea; i giovani attori delle Accademie che si alterneranno nelle letture con alcuni tra i più noti Maestri del teatro italiano. A loro, a questi giovani, affidiamo il compito di mantenere e rinnovare la bellezza della nostra tradizione teatrale e di rifondare una nuova dimensione del teatro quale arte per tutti”.