Renzi: La strana coppia Squinzi-Camusso si oppone al cambiamento

Roma, 23 mar. (LaPresse) – “Prenderemo in mano la riforma della P.A., per scardinarla completamente. Lì vedremo il derby palude contro corrente, conservazione contro innovazione. Sarà durissima, la vera battaglia. Al confronto la strana coppia Camusso-Squinzi contro il governo sarà solo un leggero antipasto, scommette?”. Così il premier Matteo Renzi in un’intervista pubblicata oggi sul Messaggero.

“Rispetto molto – aggiunge il presidente del Consiglio – sia Camusso sia Squinzi. Ma io non sono qui per loro, io sono qui per le famiglie, per il singolo imprenditore, per le persone che non si sentono rappresentate e che hanno bisogno di vedere finalmente una svolta. Poi, certo, culturalmente mi colpisce questa strana assonanza tra il capo dei sindacati e il capo degli industriali che insieme, davanti alla scommessa politica di togliere per la prima volta alla politica e restituire ai cittadini e alle imprese, si oppongono. Lo ritengo un ottimo segnale che siamo sulla strada giusta. Quando arriveranno i mille euro netti ai lavoratori, gli sconti sul’Irap, quelli sull’energia elettrica vedremo da che parte staranno lavoratori e imprenditori”.

A pochi giorni dal suo ritorno in Italia dal vertice europeo di Bruxelles, Renzi spiega che nel corso degli anni l’Italia “ha sempre detto che avrebbe fatto riforme strutturali e invece non le ha mai fatte. Tant’è vero che ho trovato tutti i nostri partner europei davvero meravigliati del fatto che nei prossimi mesi, cioè prima del semestre Ue, stavolta possiamo sul serio fare la nuova legge elettorale, la legge sulle Province, la legge che supera il Senato, la legge che cambia il Titolo V della Costituzione, la legge che abolisce alcuni organismi diventati inutili come il Cnel e la riforma della Pubblica Amministrazione, del lavoro, della giustizia e del fisco. Qui si gioca la nostra credibilità. Sono interessati alle riforme, non alle virgole”. Questa, sottolinea Renzi, “è l’ultima chance per gli italiani. E non la falliremo”.

Grande attesa per l’uscita del Documento di economia e finanza che, spiega il premier, verrà presentato “nel rispetto dei tempi” e “tutti gli impegni presi li rispettiamo”. La Spending review messa a punto da Cottarelli, però, non lo convince per “il modo con cui è uscita” e perchè non crede “che sia giusto chiedere un contributo a chi prende duemila euro al mese di pensione”. “La spending – sottolinea Renzi – non può poggiare sul contributo dei pensionati per dare ai lavoratori. Non c’è alcun progetto in tal senso. Che poi chi ha delle super-pensioni d’oro, guadagnate con il sistema retributivo, possa essere in futuro chiamato a dare un contributo, non lo posso escludere. Ma parliamo dei prossimi anni, al momento, lo ripeto, non c’è assolutamente niente”.