Roma, 18 mar. (LaPresse) – “Tre miliardi di risparmi in tre anni? Con le Regioni abbiamo intenzione di ridurre molto di più gli sprechi in sanità”. Sono le parole del ministro alla salute Beatrice Lorenzin in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’, mentre in questi giorni è impegnata ad affrontare i tavoli del Patto della salute insieme alle amministrazioni locali. E a commento delle parole del premier Matteo Renzi, che ha detto che quanto sarà risparmiato resterà nel sistema sanitario, la Lorenzin si definisce soddisfatta: “E’ una grande occasione per rimettersi in piedi. Poter reinvestire nel nostro sistema vuol dire non pesare sulle casse dello Stato. Adesso dobbiamo tutti avere il coraggio di recuperare risorse per fare investimenti. Gli altri comparti di spesa pubblica sono comunque soggetti a tagli, questa presa di consapevolezza di tutti della particolarità della sanità non deve essere tradita. Dobbiamo eliminare gli sprechi”.

Il commissario Carlo Cottarelli ha parlato di oltre 3 miliardi in tre anni da recuperare grazie il Patto per la salute. Per il ministro Lorenzin “possiamo fare molto di più. Ad esempio abbiamo già individuato 900 milioni di euro da recuperare tagliando i ricoveri inappropriati, cioè che non servono alla cura del paziente, e riducendo le degenze inutili. Quei soldi serviranno, 300 milioni all’anno, per finanziare nuovi lea, i livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni sanitarie che le Regioni devono assicurare ai propri cittadini. Ma questo è solo un esempio”.

E sulla revisione dei ticket, Lorenzin spiega: “Ci sta lavorando una commissione incaricata da me e dalle Regioni. L’idea di partenza è quella di arrivare a unsistema più equo. Vanno aiutate le fasce che oggi sono in difficoltà, come i disoccupati o le famiglie con tanti figli, che devono pagare poco o essere esentati. Allo stesso tempo dobbiamo recuperare partedell’evasione. Nel nostro paese l’esenzione dal ticket tocca il 50% con punte dell’80 in certe Regioni. Dobbiamo recuperare risorse facendo pagare il ticket a chi può permetterselo, per sollevare chi è in difficoltà.Non voglio però che i costi disincentivino le persone da fare alcune prestazioni, come quelle diagnostiche, che sono fondamentali per la prevenzione delle malattie”.

Il ministro infine sostiene che i soldi risparmiati saranno destinati ai settori che più ne hanno necessità: “Abbiamo bisogno di almeno 2 miliardi per le infrastrutture. E poi la medicina moderna è fatta di tecnologie e risorse umane. Dobbiamo investire in questi ambiti, magari rivedendo i blocchi del turn over nelle Regioni in piano di rientro. Lavoreremo bene, abbiamo avuto un’apertura di credito da parte del premier e dobbiamo chiudere il nostro Patto per la salute. Spero di farlo entro un mese, e allora avremo i dati esatti dei risparmi”.

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