Roma, 8 mar. (LaPresse) – Sono sette le donne premiate dal capo dello Stato Giorgio Napolitano con le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Tra loro c’è anche Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro sfigurata con l’acido da parte di un uomo assoldato dall’ex fidanzato. “Per il coraggio – è la motivazione della sua onorificenza – la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell’ignobile aggressione subita”. Premiate, inoltre, le avvocatesse Irma Conti, penalista impegnata nel sostegno alle donne vittime di violenze e Gilda Violato, per “la sua appassionata opera di assistenza a favore delle donne profughe e immigrate”. Francesca Monaldi, poliziotta in servizio a Primavalle, è stata nominata Ufficiale per il suo impegno in azioni di contrasto alla violenza sessuale. Simona Lanzoni, direttrice della Fondazione Pangea, è stata insignita del titolo di Commendatore per il suo “costante impegno nell’affermazione dei diritti delle donne all’istruzione e al lavoro e nell’avvio di processi di empowerment nei paesi in via di sviluppo e in Italia”.
Alla cerimonia al Quirinale ha partecipato anche Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore, nominata Grande Ufficiale “per il coraggioso gesto di rifiuto” delle nozze “che ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell’emancipazione delle donne nel nostro Paese”. Infine, tra le donne premiate dal capo dello Stato c’è anche Suor Eugenia, “per la sua instancabile attività di difesa e accoglienza delle donne immigrate, vittime del traffico di esseri umani”.
Napolitano ha consegnato poi una targa alla campagna di NoiNo.org, un progetto tutto al maschile, “per l’importante contributo nel sensibilizzare gli uomini sulla necessità di isolare, condannare e rigettare ogni forma di violenza maschile sulle donne”. A ritirare il riconoscimento sono stati Claudio Bisio e Cesare Prandelli, che hanno prestato il loro volto alla campagna.
Sul palco si sono alternati gli interventi delle ministre dell’Istruzione e degli esteri, Stefania Giannini, e Federica Mogherini, introdotte dalla giornalista Maria Concetta Mattei, e quelli di Amel Grami, docente universitaria (che ha portato la testimonianza sul processo democratico all’origine dell’approvazione della nuova Costituzione tunisina in base alla quale viene sancita l’uguaglianza di genere) e della potessa Mariangela Gualtieri. Presenti in sala anche le ministre Maria Elena Boschi, Marianna Madia e Roberta Pinotti, la presidente della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri e il sindaco di Roma, Ignazio Marino.