Ilva, chiesto rinvio a giudizio per Vendola: concussione aggravata. 53 indagati

Taranto, 6 mar. (LaPresse) – La procura di Taranto ha richiesto il rinvio a giudizio per concussione aggravata del governatore della Regione Puglia Nichi Vendola e di altre 53 persone nell’ambito del processo sull’Ilva. Sarà il Gip che, nel corso dell’udienza preliminare, concederà il rinvio o archivierà il caso. Lo conferma la portavoce del presidente Vendola.

Vendola è accusato di aver fatto nel 2010 pressioni su Giorgio Assennato, direttore generale dell’agenzia regionale per l’Ambiente, affinchè non esprimesse giudizi troppo severi sulle emissioni inquinanti dell’Ilva di Taranto. La procura non ha archiviato alcuna accusa e ha chiesto il processo per i 53 indagati: cinquanta persone e tre società.

“Nonostante il dolore e la tristezza che provo in questo momento, non intendo mutare lo stile con cui ho reagito, sempre, a iniziative giudiziarie che mi chiamavano in causa. Persino quando ci si sente feriti e umiliati da una grande ingiustizia, non bisogna mai perdere fiducia nella forza della giustizia”. Lo scrive in una nota il governatore della Puglia Nichi Vendola dopo che la procura di Taranto ha chiesto per lui il rinvio a giudizio per concussione aggravata nell’ambito del processo sull’Ilva. “Per decenni a Taranto – aggiunge – nessuno ha visto niente e troppi hanno taciuto. Io no. Per decenni gli inquinatori hanno comprato il silenzio e il consenso politico, sociale e dei media. Con regali, finanziamenti, forniture, subappalti e favori. Io no. I miei collaboratori no. Infatti non siamo accusati di corruzione. Siamo accusati di essere stati compiacenti, a titolo gratuito, nei confronti del grande siderurgico. Accusati in un processo in cui tutti i dati del disastro ambientale sono il frutto del nostro lavoro e della ostinata volontà della mia Amministrazione di radiografare e documentare l’inquinamento industriale nel capoluogo ionico”.