Roma, 15 feb. (LaPresse) – Al via l’ultima tranche delle consultazioni del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per la formazione del governo dopo le dimissioni di Enrico Letta. I primi del pomeriggio sono stati i rappresentanti del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, Renato Schifani, Enrico Costa e Maurizio Sacconi, seguiti dai Popolari per l’Italia Lorenzo Dellai e Lucio Romano.
Alle 18.00 saliranno al Colle Gianluca Susta e Andrea Romano di Scelta civica, alle 18,30 Sel con il presidente del gruppo alla Camera Gennaro Migliore. Alle 19.00 l’atteso incontro tra Napolitano e Silvio Berlusconi, nelle vesti di presidente di Forza Italia. Con l’ex premier i capigruppo di Camera e Senato, Paolo Romani e Renato Brunetta. Ultimo gruppo ad essere consultato, come compagine della maggioranza, il Partito democratico rappresentato dai soli capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza.
Le consultazioni al Colle hanno preso il via alle 10 questa mattina, dopo l’incontro di Napolitano, nella serata di ieri con i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, oltre ai rappresentanti del Gruppo misto.
GLI ASSENTI ALLE CONSULTAZIONI – Grandi assenti a questo giro di consultazioni, il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord. I primi hanno reso noto la loro decisione con un post sul blog di Beppe Grillo, firmato da Federico D’Incà e Maurizio Santangelo, capigruppo M5S di Camera e Senato. “Non andremo alle consultazioni-farsa di Napolitano – si legge nel post – Non essendoci il tempo materiale per una consultazione in Rete, l’assemblea del gruppo parlamentare M5S lo ha deciso in modo aperto e democratico. Napolitano non ha nemmeno rimandato Letta alle Camere per dare al Parlamento l’opportunità di un giudizio complessivo sul suo governo dei larghi inciuci. Noi abbiamo un grande rispetto per le istituzioni e lo abbiamo dimostrato in questi undici mesi di lavoro. Il nostro riferimento sono i cittadini, non un presidente che non rappresenta gli italiani”. “Si tratta dell’ultimo atto di Napolitano – concludono i grillini nel post – il suo canto del cigno. E il presidente della Repubblica chiude in bellezza accogliendo per le consultazioni Berlusconi, un pregiudicato che resuscita ancora una volta grazie ai giochetti di potere consumati nel sottoscala del Partito democratico. Abbiamo bisogno di un nuovo presidente della Repubblica e di andare a elezioni subito”. La Lega invece, suscitando la disapprovazione di Napolitano, ha fatto sapere che non sarà presente attraverso le parole del segretario di partito Matteo Salvini a SkyTg24. “Abbiamo altro da fare”, ha detto Salvini.
CONSULTAZIONI DEL POMERIGGIO
NUOVO CENTRODESTRA. “Il Nuovo centrodestra è pronto ad affrontare la nuova fase”, ma “l’esito è incerto” perché vogliamo “vederci chiaro” sul programma e sulla coalizione del prossimo governo. Così Angelino Alfano, leader del Nuovo centrodestra, al termine della consultazione al Quirinale. Il colloquio con Napolitano è durato quasi un’ora. “Vorremmo proseguire la fase di governo – ha precisato il vicepremier – ma l’elemento fondamentale sarà la composizione della coalizione che appoggerà il governo, se sarà troppo spostata a sinistra diremo no”. Il vicepremier ha poi ribadito che “se l’ambizione è grande, non deve esserci fretta. Non vi sono le condizioni per chiudere un accordo di governo in 48 ore. In quattro e quattr’otto non ce la si può fare se si vogliono fare cose grandi”. L’importante, ha proseguito Alfano, che “l’uscita dalla crisi” sia “l’obiettivo di qualsiasi governo che fa seguito a quello di Enrico Letta”.
CONSULTAZIONI DELLA MATTINA
MINORANZE LINGUISTICHE – “Ringraziamo e stimiamo Napolitano quale garante della Costituzione e ringraziamo Letta per la collaborazione e l’intesa che abbiamo avuto”. Sono le parole di Daniel Alfreider, esponente della minoranza linguistica del Südtiroler Volkspartei del gruppo Misto della Camera, al termine del suo incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell’ambito delle consultazioni al Quirinale. “Il nostro obiettivo è un governo stabile che operi a favore della nostra autonomia – ha concluso – Siamo disposti a sostenere un nuovo esecutivo a patto che ci sia un governo capace di agire, semplificare e incentivare l’economia. Pensiamo che le elezioni anticipiate rafforzerebbero solo la grande incertezza già presente nel Paese”.
CENTRO DEMOCRATICO – “Noi abbiamo preso atto del dibattito che si è svolto con decisione nel Pd e dell’indicazione del segretario Renzi come il passaggio verso un governo politico di responsabilità democratica che penso possa dare fiato alla legislatura”. Lo ha detto Bruno Tabacci, leader del Centro democratico, al termine del colloquio con il Capo dello Stato. “Queste sono le opinioni della nostra piccola formazione – ha detto ancora Tabacci – ma non poi così irrilevante”.
PSI – “Per essere l’ultimo governo di questa legislatura e non il secondo” è necessario stabilire “un’agenda di priorità, varata e approvata da Camera e Senato, con due ingredienti al suo interno: atto unico del lavoro e riforme costituzionali. Se questo sarà un governo con ancora 3 anni e mezzo di legislatura davanti, si possono fare riforme costituzionali vere”, ha spiegato Riccardo Nencini, segretario nazionale del Partito socialista italiano. Secondo Nencini, per la formazione del nuovo Governo, è necessario inoltre che ci sia “una maggioranza certa, una coalizione coesa”.
FRATELLI D’ITALIA – Durissima e netta la posizione di Fratelli d’Italia. “Questo è il terzo governo che si forma senza che gli italiani possano esprimersi. Sembra quasi che le elezioni siano diventate qualcosa di fastidioso”, ha detto Giorgia Meloni, presidente del gruppo parlamentare Fratelli d’Italia della Camera dei Deputati. “Non è più democrazia quando il popolo devo solo pagare il 45% di tasse ma non si può esprimere su chi lo governa”, ha aggiunto Meloni, specificando che, in segno di protesta, “Fratelli d’Italia ha consegnato simbolicamente al presidente Giorgio Napolitano la propria tessera elettorale. Staremo all’opposizione come abbiamo fatto per il governo Letta”. Per la Meloni è necessario arrivare al più presto a “votare la nuova legge elettorale”, per “permettere agli italiani di avere voce in capitolo”, ha specificato.
GRUPPO PER LE AUTONOMIE – “Pensiamo che sia necessario che il nuovo governo proceda alla conversione di decreti legge già avviati come Destinazione Italia e Salva Roma. Il lavoro è molto auspichiamo che il governo possa ripartire con nuovo slancio e nuova verve”. Lo ha detto Vittorio Fravezzi, vicepresidente del gruppo parlamentare Per le autonomie – Psi – Maie, al termine delle consultazioni con Giorgio Napolitano, chiudendo così il giro di consultazioni della mattina.