Roma, 23 gen. (LaPresse) – “In questi giorni ricorre il ventesimo compleanno di Forza Italia e sono stati venti anni di guerra con una magistratura che da allora non ha mai smesso di coltivare il disegno di commissariare la volontà degli elettori. E per aver spezzato questo disegno io sono diventato il male assoluto, l’ostacolo da abbattere, il nemico da far scomparire dalla scena pubblica”. Lo scrive il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un messaggio all’XI incontro internazionale di giurisprudenza organizzato dal presidente dell’associazione interparlamentare di amicizia Italia-Brasile, il senatore Domenico Scilipoti.
“Per votare la mia decadenza – aggiunge – hanno ancora una volta calpestato ogni principio del diritto e della sua civiltà millenaria, applicando retroattivamente la legge, contro la Costituzione, contro la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, ma soprattutto contro una regola antica come l’uomo, fondamento stesso del diritto romano e del vivere civile. Quando tutto ciò è accaduto hanno esultato: finalmente, hanno pensato, dopo venti anni, ce l’abbiamo fatta: ci siamo liberati di Silvio Berlusconi. Ora possiamo vincere davvero, possiamo conquistare il potere definitivamente. Ma si sbagliano. Io sono qui e resto qui, sentendo su di me chiara e forte tutta la responsabilità che mi viene dalla fiducia e dal voto dei cittadini. Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per veder prevalere quello in cui credo profondamente”.
“E’ l’equilibrio dei poteri – prosegue il Cavaliere – che garantisce libertà e democrazia. Quando invece sono i magistrati ad incidere, anzi, nel nostro caso, a decidere chi fa le leggi e chi governa, questi principi base vengono invertiti e sconvolti. E’ quello che è accaduto in Italia dal 1993. E’ accaduto con la connivenza, anzi, con la complicità di una certa parte della politica, che ne ha tratto i benefici”.