Roma, 28 dic. (LaPresse) – “Questo Pd, con le grandi speranze che suscita, l’Italia, con le sue difficoltà e le sue grandi potenzialità, non possono permettersi questo governo e i suoi errori. E non basta un ritocco, un ‘rimpasto’, o si cambia radicalmente o si muore”. E’ l’ultimatum al governo lanciato su Facebook dal renziano Davide Faraone, deputato palermitano del Pd e responsabile del Welfare nella nuova segreteria dei democratici. Nel post, Faraone cita Matteo Renzi e accusa senza mezzi termini l’esecutivo. “Mentre noi lavoriamo a un’agenda con dentro grandi riforme per il paese, con tempi certi di realizzazione, al governo e in parlamento con il suo ‘bicameralismo perfetto’ (un vero ossimoro) c’è chi brucia tutto”, scrive il renziano e ammonisce: “Così non va”.
STOP MARCHETTE– “Eletto Matteo Renzi – sottolinea il deputato democratico – si azzera il contagiri e si riparte”. Quindi l’affondo contro l’esecutivo Letta: “Non elencherò gli errori del passato, ma se metto uno dietro l’altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell’elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di ‘galleggiamento'(poco per il futuro), le slot machine, gli affitti d’oro, il provvedimento su Roma capitale”. “Se chiedi la fiducia ai parlamentari della Repubblica, se chiedi il sostegno in bianco ai deputati della maggioranza – prosegue Faraone (Pd) – lo fai per provvedimenti ‘alti’, utili per il paese, non per legittimare decine e decine di inutili marchette”.
PIU’ PREFETTI CHE PREFETTURE – E sul decreto milleproroghe, Faraone non usa mezzi termini: “si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si ‘abbuonano’ 400 milioni a Roma quando tutti i Comuni soffrono. Due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord”.
FONDI EUROPEI – Il renziano se la prende poi con la gestione dei fondi messi a disposizione dall’Unione europea. “I soldi Ue – scrive su Facebook – parcellizzati per il sud e per il lavoro su mille provvedimenti senza alcune strategia, con il solo obiettivo di non perderli”.
DEROGHE PATTO STABILITA’ A COMUNI NON VIRTUOSI – “O ancora – conclude – le deroghe al patto di stabilità per comuni non virtuosi, che chiedono di stabilizzare i precari anche dove si sfora la pianta organica e niente per i comuni virtuosi che vogliono realizzare opere utili per la collettività”.