Genova, 1 dic. (LaPresse) – “Sono fiero di essere un populista insieme a voi. E siamo populisti arrabbiati”. Così Beppe Grillo ha iniziato il suo intervento al Vaffaday 3 in piazza della Vittoria a Genova. La manifestazione grillina ha invaso la piazza con circa 40mila persone. Presenti anche Casaleggio e Dario Fo. Ritorna il bersaglio ricorrente del fondatore del M5S: il Colle. “Abbiamo pronto l’impeachment per Napolitano”, ha detto Grillo, che ha aggiunto “se ne deve andare”. “Abbiamo tolto la sacralità finta a questo Parlamento di piduisti”, ha detto il comico genovese che ha aggiunto: “Non c’è più niente da sfasciare, diamo l’ estrema unzione a dei cadaveri” della politica “che si aggirano”. “Se Pertini fosse vivo – ha aggiunto Grillo a Genova dove proprio Pertini tenne uno storico comizio – parlerebbe anche lui da questa piazza, dove parlò tanti anni fa contro il governo Zamboni”. Il fondatore del M5S tuona contro la casta: “I senatori a vita vanno aboliti. Gli si dà una targa e basta”.

Dal fondatore del M5S affondo anche contro il premier: “Letta – ha dichiarato Grillo- ha fatto tutta la vita il nipote di suo zio”. Poi l’attacco di Grillo alla casta: “Tutti a casa i politici? Il problema è che son pieni di case”. Per il comico genovese poi “i sindacati sono esattamente come i partiti, bisogna andare oltre”. “Vogliamo un referendum per rimanere dentro o fuori l’Euro. Siamo stati truffati”, ha aggiunto Grillo. Sotto tiro anche il mondo dell’informazione. “I giornali vanno chiusi adesso”, ha detto Grillo commentando il fatto che i siti di alcuni dei principali quotidiani italiani danno in apertura il deragliamento di un treno nel Bronx e non hanno ripreso invece come lui desiderava gli stralci del suo intervento dalla piazza genovese.

Non è mancata la critica alla moneta unica. “Vogliamo un referendum per votare se rimanere dentro l’euro. Perché ci hanno truffato, ci siamo trovati dentro l’euro senza poter dire nulla”, ha detto Beppe Grillo, nel suo intervento al Vaffaday 3. “Io non sono contro l’Europa. Ma voglio che il popolo sia informato” aggiunge Grillo. “Vogliamo gli eurobond, ma non accetterà nessuno” afferma.
Anche il cofondatore del M5S Casaleggio in piazza a Genova con Grillo e il popolo pentastellato. “Sono orgoglioso di essere un populista. In questo Paese la democrazia non esiste. Anche il significato di un referendum votato dal 90% delle persone viene deviato. In Italia non c’è democrazia ma partitocrazia”, ha affermato Gianroberto Casaleggio, ideologo del Movimento 5 Stelle, nel suo brevissimo intervento al V Day 3 in piazza della Vittoria a Genova. Casaleggio ha poi concluso il suo intervento con una massima di Marco Aurelio: “Ciò che non è utile per l’alveare non è utile per l’Italia’. Questo è il modo in cui dobbiamo salvare questo Paese.
E sul futuro del Movimento Grillo prevede nuove affermazioni: “Vinceremo le elezioni europee perchè lì si candidano i partiti e non le coalizioni. Siamo il primo movimento in Italia e in Europa”, ha detto il comico genovese. Poi un riferimento personale da parte di Grillo: “Spesso – ha detto – mi chiedono chi me l’ha fatto fare e io rispondo che l’ho fatto perchè ho pensato ai miei figli e ai miei nipoti. Ognuno deve fare qualcosa per gli altri, solo così si cambia questo Paese”. “Abbiamo perso la sovranità anche sui nostri figli che sono costretti ad andarsene. Ma a loro dico che non devono andarsene, a loro dico dovete rimanere qui e cospirare”, ha detto Grillo nel suo intervento dal palco.
Sul palco del Vaffa Day del M5S a Genova è salito anche un esponente del movimento Occupy Wall Street. “E’ un momento storico – ha detto – siamo orgogliosi di tutti voi, siamo parte della storia che si sta svolgendo, del destino umano e il M5S è il più importante movimento sociale al mondo”. “Noi diciamo – ha aggiunto – il denaro fuori dalla politica”. Era poi atteso un video di Assange che invece non c’è stato. “Assange doveva essere qui con noi, inviando un videomessaggio, ma lo hanno sconsigliato. Lui è uno che rischia la pena di morte negli Stati”, ha detto Beppe Grillo.
Poi è arrivato il monologo di Dario Fo. “A questo punto fiducia, speranza e ottimismo sono morti. Bisogna tirare il sipario e cambiare scena completamente. Topi e scarafaggi la fanno da padroni. Vanno buttati fuori senza pietà perchè noi siamo democratici ma non moderati, per Dio!”, ha detto il premio Nobel Dario Fo nel corso del suo intervento in piazza della Vittoria a Genova, durante il quale ha anche ricordato la moglie Franca Rame scomparsa nei mesi scorsi: “Come mi piacerebbe che fosse qui ad ascoltarci”.
L’intervento di Fo è stato tutto incentrato sul ruolo della cultura in questo Paese, definito un paradiso solo per “potenti e manigoldi”. Riferendosi poi anche alla crisi finanziaria che dal 2008 ha investito l’Europa e l’Italia, Fo ha detto: “E’ stata una rapina sui diseredati per pagare banche e multinazionali. Speculatori e furbi ne sono usciti indenni”. Criticando i politici per il basso impegno e ruolo che affidano alla cultura li ha accusati di aver “seppellito la nostra storia, quindi anche la nostra dignità ed il nostro orgoglio”. Ricordando le parole di Tremonti secondo cui con la cultura non si mangia, Fo ha ricordato come recentemente in Francia la cultura abbia dato un contributo al Pil nazionale superiore a quello derivato dal comparto automobilistico. Un lungo applauso ha accolto e salutato l’intervento di Dario Fo, aiutato e assecondato sul palco da Beppe Grillo.

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