Roma, 28 nov. (LaPresse) – Anche per Francesca Pascale “il voto del Senato è un colpo di Stato”, “una manovra eversiva”. E la fidanzata di Silvio Berlusconi, il giorno dopo la sua decadenza da senatore, lancia un appello a Papa Francesco: “Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi”. Addirittura, Pascale spiega in un’intervista al Corriere della Sera che aveva pensato, in accordo con i figli del Cavaliere, di scrivere lei stessa una lettera a Giorgio Napolitano per chiedere la grazia: “Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse”. Poi la fidanzata di Berlusconi racconta i suoi sentimenti nella giornata di ieri: “Fatico a parlare. Le parole sono ghiacciate. Vorrei portarmelo via, allontanare il mio uomo da chi lo odia, per preservarlo dai colpi e dall’umiliazione ingiusta. Mi rendo conto però che così non sarebbe lui, non si riconoscerebbe guardandosi il mattino allo specchio e non lo riconoscerei neppure io”, e ancora “oggi per me è il giorno di un’amarezza indicibile”.

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280939 Nov 2013

LPN-Berlusconi, Pascale: Appello a Papa, mi riceva e ascolti tragedia-2-

Roma, 28 nov. (LaPresse) – “Non riesco – spiega – a separare la persona di cui mi sono innamorata dalla sua figura pubblica. Per questo sento un dolore doppio, una ferita al quadrato. Da cittadina libera soffro non solo perché è calpestato il mio uomo e il mio leader politico, ma anche perché il Senato ha stracciato la mia scheda. Perché mi tolgono il voto che è servito a eleggerlo? Quale articolo della Costituzione gli dà il diritto a umiliare la mia volontà?”. Secondo Francesca Pascale, Berlusconi “non è depresso. È arrabbiato, ha la rabbia di chi ha subito una sentenza ingiusta”.

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