Roma, 13 nov. (LaPresse) – Il Plenum del Consiglio superiore della magistratura ha archiviato con 17 voti favorevoli, due contrari e 5 astensioni la pratica aperta nei confronti del giudice Antonio Esposito, presidente del collegio della sezione feriale della Suprema Corte che il primo agosto scorso ha condannato Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset, a seguito dell’intervista rilasciata dal magistrato a ‘Il Mattino’. Il Plenum di palazzo dei Marescialli ha deliberato “l’archiviazione della pratica” per l’applicazione della procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale o funzionale “non essendovi provvedimenti di competenza da adottare e risultando già informati i titolari dell’azione disciplinare” pur ritenendo “che il comportamento in esame può integrare profili di natura disciplinare, deontologica e professionale, eventualmente da affrontarsi nelle sedi competenti”.
Dalla delibera è stata espunto il paragrafo in cui si riteneva che “una singola esternazione, come quella del dott. Esposito, pur particolarmente vistosa, inopportuna e intempestiva, non può di per sé integrare” i presupposti per l’applicazione della procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale o funzionale”. Rimane invece la considerazione secondo cui “non si può escludere che la condotta del dott. Esposito possa assumere rilievo disciplinare in considerazione del fatto che l’intervista è stata resa dal presidente della sezione dopo la lettura del dispositivo ma prima del deposito della motivazione”.
La delibera è stata approvata a larga maggioranza. I due voti contrari sono stati quelli del membro laico Pdl Bartolomeo Romano e della Lega Ettore Albertoni. Astenuti i laici Pdl Nicolò Zanon, Filiberto Palumbo, Angelantonio Racanelli Alessandro Pepe (togati di Mi) e “per motivi di opportunità” il primo presidente della Corte di Cassazione Giorgio Santacroce. Ha votato a favore, tra gli altri, il vicepresidente del Csm Michele Vietti.
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