Milano, 13 nov. (LaPresse) – Dopo la riunione con i suoi, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, si è recato a palazzo Grazioli per incontrare il presidente del partito, Silvio Berlusconi. Tentativo di pace o ultimatum? Non è dato sapere, ma Alfano ci ha tenuto a chiarire a margine del vertice con i filogovernativi che “sabato deve essere una festa perché Berlusconi la merita”. Il ministro dell’Interno ha chiarito così la propria posizione rispetto al Cavaliere e al Consiglio nazionale. “Non facciamo in modo che il Consiglio nazionale si trasformi in filmati che ci ritroviamo su Youtube”, ha ribadito il vicepremier che ha attaccato quanti “sono pronti a sparare ogni volta che il presidente Berlusconi butta il ponte levatoio nel tentativo di costruire una nuova unità”.
E sulle vicende interne del Pdl pesa la situazione giudiziaria del Cavaliere. L’avvocato Franco Coppi, uno dei legali di Berlusconi, ha annunciato che l’idea di chiedere la grazia “è tramontata”. Sul leader del Pdl quindi pende la doppia spada di Damocle della condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale (di cui 3 coperti da indulto) e all’interdizione di due anni dai pubblici uffici. Coppi si trovava a Milano per il processo d’appello ‘bis’ sulla tentata scalata da parte di Unipol a Bnl dell’estate del 2005.