Berlusconi: I miei figli come ebrei sotto Hitler. Poi rincara: polemiche? Strumentali

Roma, 6 nov. (LaPresse) – “I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso”. Così Silvio Berlusconi risponde a Bruno Vespa che gli chiede se è vero che i figli gli hanno chiesto di vendere tutto e di andare via dall’Italia. Il colloquio è contenuto nel libro ‘Sale, zucchero e caffè. L’Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica’ in uscita per Mondadori-Rai Eri venerdì 8 novembre ma di cui sono state rese note oggi alcune anticipazioni.

“PROFONDA INDIGNAZIONE”. Quando Vespa gli chiede se è vero che la sua tentazione sarebbe stata di farsi rinchiudere agli arresti domiciliari pur di non chiedere niente a nessuno e sottolineare quanto sia ingiusta la sua condanna, Berlusconi risponde: “Il primo sentimento è stato di non volerci credere, che fosse impossibile che capitasse a me tutto questo, e da lì il rifiuto di prendere in considerazione qualsiasi ipotesi, perché tutte sarebbero comunque ingiuste. Sono stato assalito da una profonda indignazione, che da allora non mi ha lasciato mai. Ho molto pensato a quanto soffrirebbero mio padre e mia madre se fossero qui. E mi sono chiesto come avrebbero voluto che mi comportassi. Credo con la stessa dignità che mi hanno sempre insegnato”.

“NON ME NE VADO DALL’ITALIA”. Ma ha mai pensato di lasciare l’Italia? “Sono italiano al 100 per cento. In Italia ho le mie radici. In Italia sono diventato quello che sono. Ho fatto qui l’imprenditore, l’uomo di sport, il leader politico. Questo è il mio paese, il paese che amo, il paese in cui ho tutto: la mia famiglia, i miei amici, le aziende, la mia casa, e dove ho avuto successo come studente, come imprenditore, come uomo di sport e come uomo di Stato. Non prendo neppure in considerazione la possibilità di lasciare l’Italia”.

COMUNITA’ EBRAICHE: “ITALIA E’ UN PAESE DEMOCRATICO”. “Le parole di Berlusconi hanno provocato un fiume di polemiche. “L’Italia repubblicana è un paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro l’umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti”, ha scritto il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna.

PACIFICI: “BERLUSCONI CHIEDA SCUSA A SE STESSO”. “Berlusconi non deve delle scuse agli ebrei, ma a se stesso”, gli ha fatto eco il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. “Rimango basito – ha aggiunto – il suo è un paragone fuori luogo”. “Forse – ha concluso – sarebbe interessante sentire direttamente i figli”.

PD: “PARALLELO OLTREMODO VERGOGNOSO”. Polemiche anche dal Pd: “Una frase assolutamente fuori luogo per un uomo delle istituzioni”, scrive Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia alla Camera. “Che i figli parlando con il padre si paragonino agli ebrei perseguitati dal nazismo – afferma l`esponente del Pd – è aspetto che attiene al privato, ma che Berlusconi lo renda addirittura noto avallando così il parallelo è oltremodo vergognoso”. “Berlusconi ha perso completamente il senso della misura. Da 20 anni ci racconta la favola della persecuzione e oggi, anziché chiedere scusa agli italiani per la condanna per frode fiscale, si avventura in un paragone agghiacciante con una tragedia quale l’olocausto. Essere eguali di fronte alla legge, rispettare lo stato di diritto sono paragonabili alla persecuzione degli ebrei? Cosa ne pensa Alfano?”. Sono queste le parole del responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva. “Il Pdl – aggiunge – accetti il confronto sulla legge di stabilità e sulla riforma della giustizia scendendo nel merito dei problemi senza derive ideologiche. Decidano se stare al governo o in campagna elettorale”. “Berlusconi non sa più quello che dice. Altro che servizi sociali…”, chiosa su Twitter Gianni Pittella, candidato alla segreteria del Pd.

BERLUSCONI: “POLEMICA STRUMENTALE”. In serata la replica del diretto interessato in una nota. Si tratta di “una polemica smaccatamente strumentale – dice – su una frase estrapolata da un ampio contesto. La mia storia, la mia amicizia verso Israele, la mia coerente azione di governo sul piano internazionale in favore dello Stato di Israele, non consentono alcun dubbio sulla mia consapevolezza della tragedia dell’Olocausto e sul mio rispetto del popolo ebraico”.