Roma, 4 nov. (LaPresse) – “Non possiamo sottovalutare le tensioni e le incognite che presentano troppe situazioni innanzitutto nel Mediterraneo; non possiamo quindi indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa militare e di dotazioni indispensabili per le nostre forze armate”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell’ordine militare d’Italia in occasione della feste delle Forze armate. Per il Capo dello Stato “si impone dunque la più netta determinazione e continuità nel perseguire la riforma già avviata dello strumento militare in tutte le sue componenti: contenimento dei costi, riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture, utilizzazione ottimale delle risorse disponibili. Faremo il punto su questo processo dopodomani nel Consiglio supremo di Difesa”. Ma, ha aggiunto ancora il presidente della Repubblica, “la coperta resterà corta anche se riusciremo con un grande sforzo collettivo di responsabilità e coesione a riaprirci presto un sentiero di crescita per l’economia italiana nel quadro europeo e di alleggerimento del debito pubblico e del deficit di bilancio”.
Poi il Capo dello Stato ha voluto ancora una volta sottolineare l’impegno per Lampedusa. “Un plauso particolare meritano quanti sono impiegati ancora in quella autentica ‘prima linea’ che è l’isola di Lampedusa. Un affettuoso incoraggiamento e un saluto particolare – ha detto – vanno ai militari della missione ‘Mare nostrum’ volta a evitare il possibile ripetersi di tragedia che feriscono ogni sentimento di umanità e solidarietà e volta a evitare anche il riprodursi di emergenze penosissime dopo gli sbarchi”. Una menzione anche per i sommozzatori che hanno lavorato per recuperare le salme dei migranti morti nella tragedia del mese scorso. “Quale esempio meraviglioso hanno dato i nostri sommozzatori, calatisi in profondità per portare in superfice centinaia di povere salme di uomini, donne e bambini. Un’operazione stoica che non può essere dimenticata e a cui va reso pieno onore”, ha aggiunto. Infine Napolitano ha ricordato Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. “Ai nostri marò, la cui odissea ancora continua lontano dall’Italia, il più affettuoso saluto e l’assicurazione che non cessiamo di operare tenacemente per riportarli a casa”, ha concluso il presidente della Repubblica.