Roma, 4 nov. (LaPresse) – “In questa giornata così significativa, rinnovo il riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari impegnati nei diversi teatri di crisi, dall’Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, e a quelli che operano sul territorio nazionale e sui nostri mari. Un plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa”. E’ questo uno dei passaggi del messaggio inviato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il capo dello Stato questa mattina, accompagnato dal ministro della Difesa, Mario Mauro, è giunto all’Altare della Patria a Roma per la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto. Prima del capo dello Stato hanno reso omaggio al Milite Ignoto anche i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini e il presidente del Consiglio Enrico Letta. All’Altare della Patria anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. Dopo lo stop del 2 giugno, Festa della Repubblica sotto il segno dell’austerità, sono tornate sui cieli di Roma le frecce tricolori.
Nel suo messaggio il capo dello Stato ha poi elogiato le forze armate che “svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese” e che sono “garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche”. “Per rendere le capacità richieste compatibili con le ridotte risorse finanziarie a disposizione”, ha affermato Napolitano, le forze armate hanno intrapreso “un radicale processo di riforma i cui meccanismi attuativi, all’esame del Parlamento, devono essere resi al più presto operanti”. Il presidente della Repubblica ha sottolineato come “ancor più intensamente è necessario lavorare per l’integrazione militare europea. Al Consiglio di dicembre l’Italia ha l’opportunità di promuovere iniziative forti e concrete, in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di risorse. È possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero crescente di paesi membri”.