Scelta Civica, Mario Monti si dimette. Sfiduciato da 11 senatori, anche Casini. Bombassei presidente

Roma, 17 ott. (LaPresse) – Mario Monti si è dimesso da presidente di Scelta Civica. L’ex presidente del Consiglio è stato commissario europeo per il mercato interno tra il 1995 e il 1999.

“Rassegno le dimissioni da presidente di Scelta Civica – scrive Monti in una nota – La presidenza verrà assicurata dal vicepresidente vicario Alberto Bombassei, fino all’attivazione delle procedure previste dallo Statuto per la nomina del nuovo presidente. Domani lascerò il gruppo SC del Senato e chiederò l’iscrizione al gruppo misto”. La decisione, spiega il senatore a vita, è stata presa dopo che “sulla base degli elementi resi noti dal Governo sul disegno di legge Stabilità approvato martedì sera, ho avuto ieri scambi di opinioni all’interno di Scelta Civica”.

“Nella serata di ieri ho rilasciato una dichiarazione come presidente di SC – racconta Monti – vi si esprimeva una prima valutazione, secondo la quale il ddl Stabilità appare soddisfacente quanto al rispetto dei vincoli europei, timido per quanto riguarda la riduzione delle tasse, insoddisfacente per quanto riguarda l’orientamento alla crescita”. Già “nella serata di ieri – spiega ancora l’ex premier – quattordici deputati di SC hanno diffuso una loro nota congiunta, sostanzialmente in linea con la mia dichiarazione. Oggi, dal canto loro, undici senatori appartenenti al Gruppo di Scelta Civica – i senatori Albertini, Casini, De Poli, Di Biagio, Di Maggio, D’Onghia, Luigi Marino, Merloni, Olivero, Lucio Romano, Maurizio Rossi – hanno rilasciato una loro dichiarazione congiunta” .

“E’ difficile non convenire con il pochissimo che viene detto in ordine alla valutazione del ddl (“è un primo passo nella giusta direzione”). Ma vi è un quid specifico, di rilievo politico, che permea la dichiarazione, unisce le posizioni tenute di recente dagli undici firmatari e le connette ad un altro senatore di SC, che non è tra i firmatari in quanto fa parte del Governo, il Ministro della Difesa sen.Mauro”. “Non posso non intendere la dichiarazione degli ‘undici più uno’ senatori – sentenzia – come una mozione di sfiducia nei miei confronti”.