Saccomanni: Manovra migliorabile in parlamento. Sindacati pronti a sciopero

Saccomanni: Manovra migliorabile in parlamento. Sindacati pronti a sciopero

Roma, 16 ott. (LaPresse) – “Certamente si poteva fare di più e la legge potrà essere migliorata in parlamento perché è un disegno di legge e quindi siamo aperti ai contributi del parlamento”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, parlando satsera al TG1 della Legge di stabilità, approvata ieri dal consiglio dei ministri.

A un giorno dalla approvazione della manovra i sindacati però si dicono pronti allo sciopero contro la manovra. La Uil è “certamente pronta” a proteste forti e allo sciopero contro le misure della legge di stabilità che riguardano il pubblico impiego, dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione. Ha detto al programma ‘L’Economia prima di tutto’ su Radio1 Rai, il segretario generale Uil Luigi Angeletti.

“Il governo aveva detto basta ai tagli lineari, annunciando: d’ora in poi solo operazioni chirurgiche sulla pubblica amministrazione per decidere dove investire e dove tagliare. Cosa c’è invece di più lineare di bloccare la contrattazione? – fa notare il numero 1 della Uil – Colpisce tutti i lavoratori dipendenti qualsiasi lavoro facciano, qualunque importanza abbia il loro lavoro per la vita dei cittadini”. Sindacati pronti anche allo sciopero quindi? “Certamente” è la risposta di Angeletti.

L’eventualità di incrociare le braccia contro la legge di stabilità è uno scenario di cui parla anche la Cgil. “Uno sciopero generale? Non lo escludo”, ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso intervistata stasera al Tg3.

“Lo sciopero è una delle forme di mobilitazioni piu note e storiche delle organizzazioni sindacali, non lo escludo, ma è giusto discuterne con Cisl e Uil”, ha aggiunto Camusso.

Critiche alla manovra del governo di Enrico Letta anche dal fronte degli industriali. “I passi sarebbero anche nella direzione giusta, ma ancora una volta sono passi non sufficienti a farci ritrovare la crescita. Spero che si possa intervenire ulteriormente per fare qualcosa di più”, ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine dell’inaugurazione del Salone Saie a Bologna, commentando la legge di stabilità.

Una manovra che secondo Squinzi “non incide realmente sul costo del lavoro. Noi avevamo indicato come priorità assoluta il cuneo fiscale”.

Il numero uno di Confindustria ha quindi auspicato “più coraggio perché mantenendo lo status quo, anche se ci sono passi nella direzione giusta, che possiamo valutare positivamente, non cambiamo l’andamento economico, né la visione del futuro del Paese”.

A difendere la legge di stabilità, obiettivo di critiche dalle parti sociali, dai microfoni del Tg1 stasera è stato sempre il ministro Saccomanni: “La manovra – evidenzia – inciderà sulle tasche degli italiani in senso positivo. Ci saranno 5 miliardi di euro per i lavoratori, sotto forma di una detrazione in Irpef, c’è una cifra appena superiore di 5,6 miliardi per le imprese per ridurre il cuneo fiscale, ci saranno agevolazioni per accrescere la patrimonializzazione delle imprese e renderle più innovative. Da questo punto di vista mi pare una manovra positiva e ben accolta dai mercati, con un impegno al rilancio degli investimenti, negli ultimi anni abbiamo fatto quadrare i conti tagliando soprattutto la spesa di investimenti”, spiega Saccomanni

Per il titolare del dicastero dell’Economia “oggi abbiamo dato un segnale di inversione in cui si contiene la spesa corrente e si rilancia la spesa per investimento”. “Questa manovra – precisa Saccomanni – si inserisce in azioni che il governo ha preso sin dall’inizio per sostenere l’economia e la domanda: abbiamo pagato 20 miliardi di debiti della pubblica amministrazione e introdotto incentivi per la modernizzazione nelle case e riaperto cantieri infrastrutturali. Quindi dire che c’è una insufficienza dal lato della domanda non mi sembra onesto a questo punto. La manovra copre tre anni e abbiamo garantito per un triennio interventi già indicati; i consumatori le famiglie e gli investitori sanno che cosa si possono aspettare. In più ci sono delle entrate suppletive che non abbiamo ancora potuto allocare per finanziare certe spese”. “Sono misure contro l’evasione fiscale- spiega il ministro – il rientro dei capitali sono manovre che portano gettito e che entro la fine dell’anno utilizzeremo”, prosegue Saccomanni.

“Non c’è certezza sull’ ammontare preciso e sui tempi- sottolinea Saccomanni – ma sono introiti certi che useremo per portare avanti gli obiettivi che ci siamo prefissi. – ha spiegato Saccomanni – . Dobbiamo sempre rimanere nei limiti previsti dagli accordi con l’Europa che sono limiti che dobbiamo dare perché abbiamo un elevato debito”.

“Se queste manovre porteranno a un premio sul mercato – aggiunge Saccomanni – questo aiuterà ancora di più la manovra perché ci sarà più spazio per fare interventi per nuove esigenze”, conclude.

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