Roma, 16 ott. (LaPresse) – Inserire un piccolo bilancio di tutte le trasmissioni della Rai nei titoli di coda, con un richiamo a un sito internet sul quale figurino tutte le somme spese per realizzare la trasmissione. E’ la proposta avanzata da Roberto Fico, presidente della commissione di vigilanza della Rai. Anche Sanremo dovrebbe farlo, ha spiegato intervenento su Radio 24. “Voglio – ha detto – che Sanremo sia totalmente trasparente. Voglio che la commissione si occupi della trasparenza di Sanremo. Ho proposto che a fine trasmissione ci sia un bilancio chiaro, spiegando tutti i costi ai cittadini”.

Per questa battaglia di trasparenza Fico è disponibile anche a prendere parte a una eventuale manifestazione del Movimento 5 stelle. “Sono sempre andato e continuerei andare a ogni manifestazione che organizza il mio gruppo parlamentare”, ha spiegato.

Entro fine anno la commissione, ha poi annunciato, renderà noti gli stipendi dei manager dell’azienda pubblica. La pubblicazione, ha precisato, avverrà “30 giorni dopo l’applicazione del nuovo contratto di serivizio”.

Riguardo poi alla polemica sullo stipendio di Fabio Fazio e sulla clausola di riservatezza, ha sottolineato: “La clausola magari nel contratto della Rai con i vip e le star esisterà anche – ha detto -. Però noi vogliamo che tutti gli stipendi siano trasparenti e pubblici”. “La Rai – ha aggiunto – è pubblica ed è finanziata per 1 miliardo e 750 milioni di euro dai soldi pubblici. Se uno vuole essere un’azienda pubblica deve rendere pubblico tutto, altrimenti non raccoglie il canone e fa l’azienda privata”.

All’osservazione del conduttore riguardo alle esigenze legate alla necessità di fare fronte alla concorrenza Mediaset, ha risposto: “La Rai agisce in un regime di concorrenza molto particolare. Quale azienda può contare su questo introito e non deve rendere conto agli azionisti?”.

“La Rai – ha continuato – spende 1 miliardo e 600 milioni di euro in appalti esterni. Il punto è che ad oggi non sappiamo ancora quali società in questo momento stanno lavorando. Abbiamo l’elenco di 1.170 società che sono nell’albo produttori. Ma vogliamo sapere quali di queste società stanno effettivamente lavorando e per quale cifra”.

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