Roma, 7 ott. (LaPresse) – Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno considerato inammissibile “per estraneità di materia” l’emendamento al decreto Imu presentato dal Pd (primo firmatario Mario Marchi) che prevedeva il pagamento della prima rata della tassa sulla casa per le abitazioni con rendita catastale superiore ai 750 euro per finanziare, tra le altre cose, la riduzione dell’Iva dal 22 al 21% dal 1 novembre al 31 dicembre 2013. Giudicato inammissibile “per estraneità di materia” dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera anche l’emendamento Pd (primo firmatario Cristina Bargero) che prevedeva di rideterminare l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto del 22% al 21% dal primo novembre 2013 e fino al 31 dicembre 2013,escludendo dall’abolizione della prima rata dell’imposta municipale gli immobili di proprietà dei soggetti Irpef il cui reddito complessivo annuo risulti inferiore ad euro 100.000.