Roma, 2 ott. (LaPresse) – “Letta è salvo ma il Pdl è spaccato, Berlusconi ha scelto di non rimanere isolato e di ricompattare il partito, votando, ha spiegato, a favore della pacificazione.

Così, per la prima volta, il partito ha assunto una posizione in contrasto con quella indicata, fino a quel momento, dal suo fondatore e, sinora, leader indiscusso”. Questo i filo conduttore dell’editoriale sulla situazione politica pubblicato oggi dall’Osservatore Romano. “Mentre Letta va avanti – si legge- con ampio consenso si legge – nella maggioranza che lo sostiene ora c’è un partito, il Popolo della libertà (Pdl), spaccato e alle prese con questioni ancora non risolte di equilibri interni”. “Sebbene formalmente il partito di Silvio Berlusconi – e di Angelino Alfano – abbia votato la fiducia al Governo, alcuni senatori hanno scelto di lasciare l’aula al momento del voto mentre un gruppo di dissidenti, oltre venti, aveva già annunciato la creazione, peraltro ancora da confermare, di un gruppo parlamentare autonomo”, scrive Marco Bellizi sul quotidiano della Santa Sede.

Quanto al premier Enrico Letta, nel suo intervento al Senato “ha rivendicato i risultati ottenuti dall’Esecutivo fino a questo momento (fra questi i dodici miliardi di euro di pagamenti a favore delle imprese), ha posto l’accento sulle gravi difficoltà economiche che sta vivendo il Paese e in generale – scrive l’Osservatore Romano – ha pronunciato un intervento di ampio respiro, nel quale ha trovato posto l’idea di un’Italia che sappia riprendere con dignità il suo posto nella comunità europea, in quella realtà che ha cominciato a concretizzarsi proprio a partire dai Trattati di Roma”.

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