Roma, 1 ott. (LaPresse) – “L’Italia è uno dei quattro Stati membri dell’Europa che appartiene al cosiddetto G8. E’ la terza economia dell’Unione. La stabilità in Italia, o la sua destabilizzazione, ha un impatto diretto sull’Ue, specialmente sulla zona euro. Perciò guardiamo con preoccupazione all’Italia, e speriamo che il Paese mercoledì decida che i membri del Parlamento di entrambe le Camere decidano di stabilizzare l’Italia e attraverso l’Italia stabilizzare l’Europa. Penso che non sia accettabile che l’intera politica di un Paese sia ridotta all’interesse di una persona”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, a margine di una visita in Estonia trasmessa dall’Ebs, il sistema audiovisivo dell’Ue.

Le dichiarazioni di Schulz hanno subito scatenato polemiche nel centrodestra. “Ringraziamo Schulz per il consueto eccesso di zelo con cui interviene sulle vicende politiche italiane ma, almeno per quel che riguarda i processi democratici nel nostro Paese, non pensiamo di dover prendere ordini dal presidente dell’europarlamento. Ci permettiamo inoltre, per una volta, di essere noi ad insegnare qualcosa al presidente Schulz, invitandolo a prendere nota di come nessun italiano si sia permesso di sindacare sullo svolgimento e sull’esito delle elezioni in Germania”, ha dichiarato Deborah Bergamini, capogruppo del Pdl in Commissione esteri alla Camera dei Deputati. “Un’Europa unita – conclude Bergamini – si costruisce anche rispettando le vicende interne dei singoli paesi ed evitando inutili ingerenze che rischiano di risolversi, come dimostra Schulz, in giudizi superficiali e non informati. Dal momento che sembra godere di molto tempo libero, consigliamo a Schulz di dedicarsi alla lettura dell’editoriale di oggi del Financial Times a firma Emmott nel quale, per la prima volta, anziché raccogliere gli umori delle grandi cancellerie europee si segue una linea diversa”. Dello stesso tenore le critiche di Renato Brunetta al presidente del Parlamento europeo. “Schulz – scrive il presidente dei deputati del Pdl – non perde occasione per screditare il ruolo di presidente del Parlamento europeo interferendo pesantemente nella vita politica italiana per di più cercando di alimentare zizzania nel Popolo della libertà. Letta ha già avuto la benedizione tedesca della Merkel, mancava solo la beatificazione teutonica e socialista per consacrarlo berlinese di complemento. Non funziona così per noi il rispetto tra europei”.

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