Roma, 28 set. (LaPresse) – Alla vigilia del suo 77esimo compleanno, Silvio Berlusconi sferra l’attacco finale al governo delle larghe intese, aprendo quasi inevitabilmente la crisi dell’esecutivo. E’ con una nota inviata nel tardo pomeriggio che il Cavaliere invita “la delegazione del Popolo della libertà al governo a valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani”.
ALFANO: MINISTRI PDL SI DIMETTONO. Quello che viene definito dallo stesso Berlusconi “un invito” ha l’effetto di un ordine e pochi minuti dopo è il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ad annunciare l’uscita dall’esecutivo dei cinque ministri del Pdl. Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello e lo stesso Alfano affidano a una breve nota la decisione di rassegnare le dimissioni “anche al fine di consentire, sin dai prossimi giorni, un più schietto confronto e una più chiara assunzione di responsabilità”. “Non ci sono le condizioni per restare”, spiegano i ministri del partito del Cavaliere, indicando come motivazioni le decisioni – prese ieri dal Cdm – di rimandare l’approvazione del decreto che avrebbe bloccato l’aumento dell’Iva dal 21% al 22%.
BERLUSCONI: INACCETTABILE ULTIMATUM DI LETTA. Berlusconi, comunicando ai suoi la necessità di staccare la spina al governo Letta, spiega che “l’ultimatum lanciato dal premier e dal Partito democratico” agli alleati dell’esecutivo è “irricevibile e inaccettabile”. Inoltre, la decisione sull’Iva, sostiene il Cavaliere, “è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo Governo”.
LETTA: AUMENTO IVA E’ COLPA DIMISSIONI PDL. E se mercoledì scorso i parlamentari del Pdl avevano annunciato le dimissioni di massa se la giunta per le Elezioni prima e l’aula del Senato poi avessero votato a favore della decadenza del Cavaliere, oggi la partita si sposta sul tavolo dell’Iva in un circolo vizioso che ciascuna delle parti in causa rimanda al mittente. L’aumento, dice Letta, è colpa del Pdl. Ma il partito di Berlusconi non ci sta e controbatte, per bocca del senatore Lucio Malan: “Indispettito dal fatto che senza chiedere la caduta del governo noi abbiamo firmato le nostre dimissioni, blocca l’attività del governo rifiutando di bloccare l’aumento dell’Iva”. Ma per il premier, il gesto di Berlusconi è anche un atto “folle e irresponsabile”, finalizzato “esclusivamente a coprire le sue vicende personali”, con il quale “tenta di rovesciare la frittata utilizzando l’alibi dell’Iva”.
EPIFANI: MAI VISTA TANTA IRRESPONSABILITA’. Il segretario del Partito democratico, Gugliemo Epifani, dalla festa democratica di Torre del Greco, accusa Berlusconi di voler “rovesciare la realtà”, facendo passare il messaggio “che sia il Pd a volere la crisi”. “Una tale irresponsabilità istituzionale – attacca l’ex sindacalista – non credo sia mai avvenuta”.
LE REAZIONI. E mentre c’è chi, come il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, si dice convinto che “troveremo la maggioranza in Parlamento” e non sarà necessario tornare alle urne, il Movimento 5 Stelle chiede a gran voce il voto anticipato. “Loro hanno fallito – dice Luigi Di Maio – e noi vinciamo le prossime elezioni”; “Nel dna del nostro movimento non esistono alleanze o accordi, la palla vada ai cittadini subito”, gli fa eco del senatore pentastellato Nicola Morra. Opposta la posizione di Scelta Civica che, per bocca dell’ex premier Mario Monti, ribadisce che il partito “non mancherà di dare il proprio contributo a soluzioni di governo credibili, proiettate sull’intera legislatura e caratterizzate da impegni precisi nei contenuti e nel calendario di attuazione”.
DOMANI LETTA DA NAPOLITANO. Anchd di fronte al precipitare della crisi, il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha preferito non stravolgere la sua agenda, e così domani resterà a Napoli. Non ha, infatti, cancellato gli appuntamenti della giornata e sarà a Roma solo nel pomeriggio. Il premier Letta, che dovrebbe partecipare a un incontro alla Comunità di Sant’Egidio e poi volare a Milano per la diretta di ‘Che tempo che fa’, non ha ancora definito la nuova agenda, alla luce della situazione politica. Probabilmente vedrà il presidente della Repubblica in serata, dopo aver incontrato i ministri del Pd.