Roma, 25 set. (LaPresse) – Il Movimento 5 Stelle si prepara agguerrito alla discussione in aula, questo pomeriggio, sul finanziamento pubblico ai partiti. La proposta di legge conterrebbe “requisiti da partito comunista sovietico” per accedere ai fondi, da un lato, e norme “salva Forza Italia” oltre a una “mozione Totò Riina”, dall’altro. E’ quanto si legge in un post al vetriolo (‘Finanziamento ai partiti: mafia, lobby e soviet’) pubblicato dai deputati del M5S nel sito accreditato. “Per accedere – scrivono i pentastellati – partiti e movimenti devono dotarsi di statuto con requisiti da partito comunista dell’Unione sovietica”.
Al post rimanda la grillina Roberta Lombardi dal suo profilo twitter. “Bisogna essere iscritti in un ‘registro dei partiti’ – prosegue la nota – e per accedere all’almanacco bisogna avere requisiti simili a quelli del Partito Comunista Sovietico”. Segue l’elenco. “Il testo che approda in aula”, scrivono i deputati del M5S, “non prevede un tetto alle donazioni”. E, aggiungono, “un lungimirante emendamento proposto dal Pdl salva in anticipo la rediviva ‘Forza Italia’: nel caso in cui si formi un nuovo partito dalla metà più uno di una formazione già presente in Parlamento, può beneficiare sia del 2 per mille che delle donazioni detraibili”.
Il M5S quindi denuncia che “le famose sanzioni sbandierate da Letta” non ci sono. O meglio, “non c’erano prima dell’intervento del M5S” che però in un altro emendamento – “peraltro ancora da approvare” – sono state limitate. Ne risulterebbe che “le uniche organizzazione che potranno sovvenzionare i partiti sono le grosse lobby” – che potrebbero fornire denaro “frazionando le donazioni grazie alle loro ramificazioni” – e poi “c’è la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita”. “Il signor Totò Riina – concludono i deputati pentastellati – può effettuare un bonifico di 99mila euro a un partito. E nulla, secondo questa legge, accadrebbe”.

